Vittorio sgarbi torna a far parlare di sé per le sue parole al vetriolo. Stavolta il critico d'arte, nella rubrica 'Sgarbi & capre', sulla prima pagina del tabloid 'Il Giorno', se l'è presa prima con le multe comminate in Italia, facendo un paragone con quello che accade in Germania, dove gli automobilisti possono procedere alla velocità che desiderano. Forse Sgarbi, recentemente, è stato multato in Italia ed ha voluto, così, sfogarsi contro la sua nazione che, secondo lui, commina troppe multe per eccesso di velocità. L'intellettuale vorrebbe un'Italia simile alla Germania, dove non vi sono tutor e autovelox.

Poi si domanda perché la sicurezza viene intesa in modo differente: 'La sicurezza non può essere un valore a Portogruaro e un altro a Kassel'.

Vittorio Sgarbi bacchetta il Belpaese che racimola denaro con 'scorciatoie punitive'

Lo Stato italiano, secondo Vittorio Sgarbi, obbliga i cittadini a pagare 'tasse indirette' con le multe, gabelle inique e immotivate, nonché espressamente formali e discrezionali. Come al solito, senza peli sulla lingua, Sgarbi ha criticato aspramente lo Stato 'criminale' italiano che racimola soldi mediante 'scorciatoie punitive'. Dopo essersi soffermato sulle multe in Italia, il 65enne di Ferrara ha fatto un riflessione sul limite italiano di mille euro all'uso del contante.

Ancora una volta, Sgarbi ha preso come termine di paragone la Germania, Stato dove non esistono soglie a riguardo: ognuno può fare ciò che vuole con i propri soldi, e spenderli come vuole. Il critico d'arte si domanda perché in Italia non devono valere le stesse regole che vigono in Germania, visto che entrambi i Paesi sono membri dell'Ue.

Spal in Serie A: probabile ritorno di Sgarbi allo stadio

Vittorio Sgarbi auspica che anche in Italia vengano introdotte le stesse norme, come quelle sui limiti di velocità in autostrada, che sono in vigore in Germania. E' inammissibile, per il 65enne, essere mortificati da balzelli iniqui e normative analoghe a quella che disciplina la patente a punti; inoltre nel Belpaese non dovrebbero essere sanzionati comportamenti che non rappresentano, invece, illeciti in altre nazioni dell'Ue.

Un'altra invettiva di Sgarbi, stavolta contro l'Italia e, specialmente, le multe italiane. Non si conosce, comunque, il motivo per cui il famoso critico d'arte si sia infuriato così tanto contro le multe e i balzelli italiani. L'unico sollievo delle ultime ore, per il 65enne, è stato il ritorno della Spal in serie A, dopo 49 anni. Non è escluso che, prossimamente, Sgarbi possa tornare allo stadio per seguire la sua squadra del cuore.