Parigi, nei pressi degli Champs Elysées, ha subito un nuovo attentato. Probabilmente, come segnalato dal ministero dell’Interno francese, si tratta dell’ennesimo atto di terrorismo. Come da prassi consolidata dai fuorilegge collegati al terrorismo di matrice musulmana, è stato ancora una volta un progetto isolato. Realizzato da un uomo già noto all’intelligence. L’individuo ha 33 anni. Era armato.

Il bersaglio è stato individuato in una camionetta della Polizia

Tutto è accaduto alle 16 circa di lunedì 19 giugno. . La macchina era parcheggiata lungo.

A un tratto e secondo le prime notizie, un uomo ha indirizzato la sua macchina contro l’auto dei poliziotti. Quindi, nell’impatto con il bersaglio, ha preso fuoco. Per fortuna nessuno dei poliziotti ha subito ferite o altri danni. Per il conducente, che, come precedentemente segnalato, era già noto alle forze di polizia e all’Intelligence, il verdetto è stato pesante. È morto. Le autorità, in particolar modo il ministro degli Interni, ha tradotto l’evento come “attacco kamikaze“. Il gesto criminoso e volontario avrebbe potuto avere esiti molto più pericolosi per i parigini: infatti le prime indagini hanno appurato che l’automobile del kamikaze era dotata di bombole di gas.

Al momento sono stati allertati anche gli artificieri.

La loro opera serve esclusivamente a escludere eventuali presenze di dispositivi nascosti che possano esplodere senza preavviso. La stazione Champs-Elysées Clémencau della linea 1 e 13 è stata chiusa. La zona dell’evento è stata completamente circondata dalla Polizia.

Il nome in codice del guidatore che ha perso la vita nell’impatto contro la camionetta della polizia parigina è noto.

Era segnalato come “fiché S“, ovvero, ricercato perché pericoloso per la sicurezza dello Stato. Il probabile terrorista aveva con sé, oltre al carico di bombole di gas, anche armi più ordinarie. Infatti, i militari hanno trovato armi bianche, cartucce e un kalashnikov.

Un attacco kamikaze

Sugli Champs Elysées, per l’ennesima volta, è stata usata una vettura per offendere l’Occidente.

Ed è accaduto nella stessa giornata dell'attentato alla moschea londinese, in Fisbury Park. A comunicare la notizia della morte del conducente dell’auto-proiettile è stato il portavoce del ministero degli Interni, Pierre-Henry Brandet. Come già lo scorso aprile, proprio sugli Champs Elysées, quando fu ammazzato un militare di nome Xavier, le autorità si stanno rendendo conto che anche la stessa Polizia è ormai sotto tiro.