Davvero bravo, abilissimo. Prima di cominciare la messinscena, deve aver visto molte volte il film "Totò truffa" in cui Totò e Nino Taranto si fingono ambasciatori africani del Catonga per truffare un malcapitato. Allo stesso modo Stefan Cernetic, truffatore triestino di 57 anni, torinese d'adozione, si proclamava Sua Altezza Reale Imperiale Cernetic, Principe del Montenegro e Macedonia, e con il socio in affari, un 63 enne di Avellino con precedenti per truffe, suo sedicente ambasciatore in Italia, muniti di una Mercedes con insegne della Repubblica del Montenegro e adesivi de Corpo Diplomatico, si accreditavano tra le autorità di mezza Europa, pronti a "scroccare" soggiorni, pranzi, cene e perfino a distribuire cariche e onorificenze false tra i vip.

Finché sono stati smascherati a Brindisi.

Truffe alla Totò, lo scivolone a Brindisi

Stefan Cernetic aveva organizzato tutto per filo e per segno: aveva un falso profilo sui social, un falso sito sul web, e documenti altrettanto fasulli. Si vantava di provenire da una nobile famiglia slava ortodossa di antichissime origini bizantine, discendente di Costantino il Grande e degli Imperatori di Costantinopoli Angelo, Comneno, Ducas, Paleologo, Lascaris e Vatatze, sostenendo inoltre di essere titolare e custode del patrimonio araldico-cavalleresco-nobiliare della sua Dinastia.

Con tali credenziali, si faceva ricevere da alti prelati, autorità di mezza Europa, per fare la bella vita. Finché ha fatto uno "scivolone" l'anno scorso quando ha soggiornato col suo socio in un relais extralusso a Fasano in Puglia dal 25 al 31 luglio, nel corso del quale ha incontrato rappresentanti del clero, della politica e dell'imprenditoria pugliese.

Quando gli amministratori del resort, seguendo le istruzioni del "principe", hanno presentato il conto del soggiorno all'ambasciata macedone in Italia, hanno visto rifiutata la loro richiesta.

Allora sono emersi documenti, timbri, titoli, lascia passare diplomatici, tutti falsi. Il ministero degli Affari esteri e della cooperazione ha dato l'allarme e diramato la foto del principe e collaboratore, che non godevano di alcuna immunità o privilegio sul territorio italiano.

E alla fine i carabinieri del reparto operativo del Comando Provinciale di Brindisi li hanno denunciati a vario titolo: per falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità personale o su qualità personali proprie o altrui, oltre che per possesso e fabbricazione di documenti di identità falsi.

Vittime dell'istrione

Diceva di essere nato a Trieste perché ai suoi tempi c'era la dittatura comunista nell'Europa dell'Est. Di casa al principato di Monaco, ha ingannato tanti personaggi. Tra le sue vittime, anche Pamela Anderson, l'ex bagnina oggi compagna di Julian Assange, insignita del titolo di contessa dei Gigli per il suo impegno a favore di ambiente ed animali, a Santa Margherita Ligure, su investitura del finto principe. Il sindaco di Monopoli, Emilio Romani, con tanto di fascia tricolore l'aveva ricevuto in pompa magna. Ora con il suo socio è ricercato dai carabinieri dei comandi provinciali di Brindisi, Torino, Avellino, Bergamo.

Un provetto trasformista

Cernetic è un vero trasformista: qualche anno fa indossava i panni di sedicente giornalista professionista enogastronomico, direttore della testata on line Il Gotha del gusto, sempre per scroccare pranzi o cene, ma era stato scoperto. Ora il "principe" con un comunicato ufficiale della Casa Imperiale Reale sostiene che sono tutte bufale, fake news messe in giro da invidiosi. Epilogo ben poco aristocratico.