Ci troviamo di fronte all'ennesima condotta illecita ai danni dell'Inps. Il signor G.I. ha 47 anni, è residente a Cuneo, noto comune piemontese di poco più di 56.000 abitanti, ed è stato denunciato dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro come falso invalido. L'uomo, infatti, per oltre due anni, precisamente da febbraio del 2015 a marzo del 2017, si è presentato regolarmente sulla sedia a rotelle ogni volta in cui ha dovuto recarsi davanti alla commissione medica per riscuotere la pensione di invalidità civile e l'indennità di accompagnamento, simulando l'aggravarsi delle sue limitazioni motorie fino a dichiarare di aver perso definitivamente la capacità di deambulazione.

Nonostante questo, però, è stato sorpreso ad usare tranquillamente le proprie gambe per andare a fare la spesa o a prelevare denaro negli sportelli dei bancomat, guidare l'automobile e prendere parte alle attività di una associazione, come riscontrato in più occasioni dai militari che l'hanno pedinato per diverso tempo. Il soggetto, in seguito alle indagini coordinate dal pubblico ministero, la dottoressa Chiara Canepa, e che hanno visto l'intervento anche del Nucleo investigativo provinciale dei carabinieri, al momento è accusato di truffa aggravata e continuata nei riguardi dell'Istituto nazionale della previdenza sociale per essersi appropriato indebitamente di una somma che ammonta a 21.382 euro.

Il secondo caso in pochi giorni

Non è la prima situazione di questo tipo segnalata nell'ultimo periodo. Pochi giorni fa, infatti, un 58enne originario di Padova ma residente in Umbria è stato smascherato dopo che, per ben 9 anni, si era dichiarato invalido al 100% mentre, allo stesso tempo, svolgeva per hobby l'attività di guardalinee senza nessun tipo di ausilio ed è riuscito a conseguire in maniera illecita l'enorme cifra di 130.000 euro. In quel caso, il legale ha richiesto la revoca dei domiciliari, sostenendo che non ci fosse pericolo di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato. Cosa accadrà questa volta quando si arriverà in tribunale? Per adesso, è noto soltanto che G.I. abbia ricevuto la notifica relativa alla conclusione delle indagini e l'avviso di garanzia emesso dal pm, quindi siamo solo alle prime battute dell'incresciosa vicenda.

Indubbiamente queste storie sono spiacevoli perché rappresentano un danno per l'intera collettività, ma la speranza è che la giustizia faccia il suo corso in modo da dissuadere chiunque dal tentare di agire nello stesso modo in futuro.