Fortunatamente, oggi, non avvengono solo episodi con una fine tragica. Accadono anche vicende a lieto fine, come quella che vede protagonista il 46enne Alessandro D'Oriano, un disabile di Livorno. L'uomo, coniugato con una donna anch'essa invalida, aveva perso il Lavoro quattro anni fa e, non potendo più pagare le rate del mutuo, aveva visto finire all'asta la sua casa. Un duro colpo per Alessandro e la moglie. Lo scorso maggio, due persone si erano recate in tribunale perché volevano acquistare l'immobile. Una brutta notizia per il 46enne, colpito poco dopo da un aneurisma cerebrale che, per poco, non gli costava la vita.

Il filantropo anonimo

Quando Alessandro ha appreso che qualcuno voleva acquistare la sua casa si è sentito male. I medici lo hanno salvato. A salvare il 46enne, però, è stata anche una persona veramente caritatevole (che ha voluto mantenere l'anonimato) che ha risposto all'appello di Francesco, il fratello. Cos'ha fatto il filantropo anonimo? Ha acquistato la casa di Alessandro e gliel'ha restituita in comodato d'uso gratuito. Il fratello del disabile è rimasto incredulo e felice per il gesto di un italiano molto generoso e buono. Questo, a detta di Francesco D'Oriano, ha espressamente preteso di restare anonimo. Alessandro, la moglie e Francesco non smetteranno mai di ringraziare la persona che ha acquistato l'appartamento all'asta e l'ha restituito.

Un gesto certamente da galantuomo. Se il filantropo non fosse intervenuto, probabilmente il disabile e sua moglie sarebbero rimasti senza un tetto sulla testa. Alessandro avrebbe così perso anche la casa, oltre al lavoro.

L'accusa di furto e il licenziamento

Il 46enne, colpito da un'encefalite in tenera età e, per questo, invalido al 75%, perse il lavoro quattro anni fa.

Lavorava in un cinema ma venne accusato di aver rubato soldi dalla cassa. Un'accusa infondata, secondo Alessandro, il quale intentò una causa contro il datore di lavoro che, per colpa dei tempi lunghi della giustizia, ancora deve essere conclusa. L'invalido ha riferito che un giorno, mentre lavorava, venne colpito da una crisi epilettica.

Un collega lo soccorse. Un altro, invece, dopo aver visto che alcune monete erano cadute dalla sua tasca, lo accusò di furto di denaro dalla cassa del cinema. Dopo qualche giorno, venne costretto a firmare le dimissioni. Tutto è bene quel che finisce bene. L'appello di Francesco e della madre di Alessandro è stato ascoltato da una persona buona, con un cuore grande. Il 46enne potrà continuare a vivere tranquillamente nel suo appartamento.