Dalla Libia continuano a partire senza sosta disperati in cerca di una vita migliore in Europa, di sicuro molti di loro sono semplici migranti economici e non rifugiati, ma questo cambia poco la sostanza del problema. Nel 2016 sono sbarcati sulle coste italiane 180 mila persone, record che sarà sicuramente battuto nel 2017, si prevede l'arrivo di almeno 230 mila migranti.

Solo nella giornata di ieri (27/6/2017) sono sbarcate 5000 persone, oggi ne stanno arrivando 8500. Complice il clima estivo e quindi condizioni meteo favorevoli, l'afflusso nei prossimi mesi è previsto in 90 mila sbarchi.

Situazione ormai insostenibile, grazie anche al rifiuto di molte amministrazioni comunali di accogliere sul proprio territorio altri migranti.

Una crisi senza fine che non trova un adeguato appoggio dalle istituzioni Europee, il problema migranti sembra essere semplicemente un problema Italiano. Ancora una volta il continente europeo sta fallendo come unione di popoli, riesce ad essere efficiente solo nel rispetto dei parametri economici, vedi la Grecia. Molti di questi disperati arrivano sulle coste Italiane solo per poter proseguire il proprio viaggio verso paesi del nord Europa.

Minniti rinuncia al viaggio negli USA

La crisi risulta così seria da spingere il ministro degli interni della repubblica Italiana a sospendere gli impegni istituzionali che aveva negli USA.

Il suo aereo ha dovuto invertire la rotta e far ritorno in Italia per poter meglio organizzare la crisi. Sono previste l'allestimento di tendopoli, almeno due per ogni provincia, l'utilizzo di caserme e altri edifici pubblici in disuso e incontri con sindaci dell'area Lega Nord ma non solo per poter aumentare la quota di cittadini stranieri a loro assegnati.

Ormai è chiaro che il problema non può semplicemente consistere nell'aumentare di volta in volta il numero di stranieri da assegnare ai singoli comuni o nel reperire spazi per creare tendopoli, visto il flusso continuo di disperati provenienti da un intero continente. Si deve anche pensare a rinforzare e velocizzare le procedure per il rimpatrio di tutti quei migranti che non hanno lo status di rifugiati, per esempio non si capisce il motivo di accogliere persone provenienti dal Nord Africa o dal Pakistan se non forse in rari casi.

Non si capisce perché queste navi, associate a ONG caritatevoli, sbarchino questi migranti tutti in Italia e non in altri paesi Europei, consentendo quindi anche una migliore distribuzione e qualità nell'accoglienza. Qualcuno ha infatti proposto una sorta di blocco navale nei confronti di queste ONG per costringerle a cambiare rotte, ma questo potrebbe innescare problemi a catena con altri paesi Europei.

Ritorniamo così al punto di partenza: l'Europa. Solo come continente veramente unito si potrà arginare il problema, attraverso una migliore assistenza di chi ne ha veramente bisogno, attraverso respingimenti efficiente e aiuti concreti verso quei paesi del continente africano che hanno un minimo di stabilità Politica. Solo come Unione Europea si avrà la forza di portare il problema all'attenzione dell'ONU.