No, non si tratta dell'ennesima tragedia provocata da una sconsiderata dieta fai-da-te. Maria Carmela De Mulo, 57 anni sarebbe morta, secondo quanto raccontato dal marito, in seguito ad una dieta dimagrante prescritta da un medico regolarmente iscritto all'albo. La donna, di origini sarde, si era temporaneamente trasferita insieme al marito in un residence nei pressi di Perugia, dopo aver cercato in rete un medico che garantisse la perdita dei chili di troppo. A detta del marito di Maria Carmela, nell'ambulatorio del capoluogo umbro il dottore in questione prometteva di far dimagrire i propri pazienti attraverso l'agopuntura e la digiunoterapia.

Maria Carmela era anche affetta da sclerosi multipla

Se così fosse confermato, ad aggravare le conseguenze di una dieta a base di sola acqua (ben 3-4 litri al giorno) sarebbero state inoltre le condizioni della donna già affetta da sclerosi multipla. La perdita di peso nelle 3 settimane di dieta è stata cospicua: ben 10 Kg. Purtroppo l'epilogo di tutto ciò è stato dei più tragici. A nulla è servita infatti la corsa in ambulanza dopo che il marito, accortosi di un improvviso malore della moglie, ha allertato il 118. Giunta infatti all'ospedale "Santa Maria della Misericordia" di Perugia, i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Lo slogan pubblicitario adottato dal professionista che operava nel perugino era eloquente.

Descriveva il suo metodo dimagrante come la: «migliore dieta possibile per sconfiggere ed eliminare i più pericolosi nemici della nostra Salute, cioè tutte le sostanze inquinanti e tossiche, sia esogene che endogene». Ma qualcosa dev'essere andato storto. Il marito ha sporto denuncia al posto fisso di polizia. Ora il fascicolo sulla morte della donna è in mano alla Procura di Perugia che ha aperto un’inchiesta con l'accusa di omicidio colposo: l’intenzione è quella di stabilire un possibile nesso tra la morte e la dieta consigliata dal medico.

Il magistrato dovrà nominare un consulente tecnico d’ufficio che si occuperà di eseguire l’autopsia sul cadavere della donna.

Bere tanta acqua non sempre fa bene alla salute

Anche un eccesso di acqua può far male. Ricordiamo infatti, senza per questo riferirci al fatto di cronaca in questione, che l'introduzione di ingenti quantità di acqua portano ad condizione patologica nota come iponatricemia o iposodiemia.

Questa sopraggiunge quando la concentrazione di sodio nel sangue si abbassa in modo anomalo, a causa ad esempio di un'eccessiva ingestione di acqua, causando una vera e propriaintossicazione da acqua. Nei casi più gravi di intossicazione il cervello può addirittura “gonfiarsi” e portare l’individuo a convulsioni, coma, morte. Le linee guida Inran raccomandano comunque di idratarsi regolarmente (fondamentale per svolgere tutte le nostre funzioni vitali), apportando un quantitativo di circa 1,5-2 L di acqua al giorno.