Davide Stival è il padre di Loris, il bambino ucciso dalla madre Veronica Panarello il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Oggi il piccolo avrebbe compiuto undici anni e il padre lo ha voluto ricordare scrivendo una lettera a lui indirizzata.
Il padre di Lorys scrive: "Sei il nostro angelo custode"
Dopo avergli detto ciao, il padre di Loris, ha scritto che sente la mancanza del suo innocente sorriso strappato dalla vita ingiustamente e ha ribadito che il piccolo vive nel suo cuore e in quello del piccolo fratellino e di tutti gli altri componenti della famiglia.
Davide Stival ha chiamato il piccolo Loris l’angelo custode di tutti i bambini e ha manifestato la sua convinzione di immaginare il piccolo felice nel giorno del suo compleanno. Il papà di Loris vorrebbe tanto ascoltare la canzoncina di buon compleanno e ha scritto al suo piccolo che anche quest’anno ha portato la torta di fiori che al figlio piaceva tanto.
Davide ha chiesto al bambino di insegnargli a volare di modo che possa raggiungerlo per festeggiare assieme tutti i compleanni senza più alcuna separazione. Stival nella lettera ha ammesso che è il bambino a dargli la forza di combattere la battaglia affinchè giustizia sia fatta e ha concluso scrivendo che tutti coloro che gli vogliono bene scriveranno le loro lettere di auguri attaccate a dei palloncini che saranno fatti volare per farli arrivare fino e lui.
Questa lettera è apparsa sulla pagina Facebook della trasmissione televisiva “Quarto Grado”.
Lorys Stival fu ucciso dalla madre Veronica Panarello
Per l’omicidio di Loris Stival è stata condannata a trent’anni la madre Veronica Panarello. Il pomeriggio del 20 novembre 2014 la donna aveva denunciato la scomparsa del figlio e aveva raccontato che si era recata all’uscita della scuola ma non aveva trovato suo figlio.
Dopo la denuncia erano iniziate le ricerche e, dopo qualche ora, il corpo del bambino veniva ritrovato in un canalone nelle campagne di Santa Croce Camerina, in località “Vecchio Mulino”. L’uomo che trovò il corpo fu iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di sequestro di persona e omicidio volontario. Il bambino era senza slip e con i pantaloni abbassati, ma gli esami medici stabilirono che non aveva subito abusi.
Con il passare del tempo furono individuate delle incongruenze nella versione dei fatti raccontata dalla madre del piccolo e il 9 dicembre Veronica Panarello fu arrestata con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Durante il processo la donna è stata dichiarata capace di intendere e di volere e il 17 ottobre del 2016 è stata condannata a 30 anni di reclusione. Il gup ha stabilito che è stata lei a strangolare il piccolo Loris con delle fascette elettriche al collo. Dalla sentenza di condanna sono state escluse le due aggravanti della premeditazione e delle sevizie nei confronti del figlio.