E' ufficiale, almeno come le dichiarazioni dell'ex capo dell'Fbi, James Comey sui presunti legami tra la campagna elettorale di Trump e il governo russo. Una nube che si ostina a gravitare nei pressi della Casa Bianca, e che si presume possa addensarsi ulteriormente martedì, dopo la testimonianza del ministro della Giustizia americano Jeff Session davanti alla commissione Intelligence del Senato, dove precedentemente aveva testimoniato anche Comey.
Session: incontro 'nascosto' con ambasciatore russo
L'inchiesta sulle presunte interferenze del Cremlino a favore di Trump nel periodo elettorale che lo ha visto vincitore sulla Clinton, potrebbero così prendere una via risolutiva, e finalmente gettare un po' di luce su uno scenario controverso che fa gridare all'impeachment a pochi mesi dalle elezioni.
Detto ciò, l'invito a Session a testimoniare è il frutto delle recenti dichiarazioni di James Comey sotto giuramento, alle quali Trump ha risposto prontamente apostrofando Comey con l'aggettivo "laker" (traduzione italiana: lingua lunga). Session tuttavia è stato chiamato a testimoniare per rispondere ad alcune dichiarazioni di Comey proprio sul suo conto, poiché l'ex capo Fbi avrebbe asserito che nel periodo delle elezioni incriminate, ci sarebbe stato un terzo incontro sospetto tra Session, e l'ambasciatore russo Sergei Kisliak, che lo stesso Session avrebbe cercato in tutti i modi di tenere nascosto.
I molti sospetti su Kushner
Oltre ciò, l'indagine si muove su più fronti, e potrebbe trascinare davanti alla commissione di intelligence del Senato anche il genero e consigliere di Donald Trump, Jared Kushner, si vocifera probabilmente alla fine di giugno.
A pendere sulla testa del marito di Ivanka Trump, un incontro sospetto alla Trump Tower, dove il genero del Tycoon avrebbe segretamente messo a punto con Kisliak, un "canale segreto con il Cremlino". Oltre ciò, a incuriosire sull'operato di Kushner, ci sarebbe anche l'incontro a dicembre con Serghiei Gorkov, uomo di Putin laureato all'Accademia dei servizi segreti.
Trump-Session, rapporti 'raffreddati'
Tuttavia ora la palla passa a Session, in attesa delle registrazioni su nastro richieste dopo la testimonianza di Comey dalla Camera. Tra i due però non sembra esserci più l'idillio di un tempo, e i media avrebbero diffuso indiscrezioni sul rapporto ormai incrinato tra Session e Trump conseguente alle vicende del Russiagate.
Per tale motivo, lo stesso Session avrebbe chiesto le proprie dimissioni al presidente USA, rigettate perentoriamente dallo stesso. Altro episodio singolare che è emerso : sembra che al tempo delle elezioni Trump avesse chiesto a Session di abbandonare la stanza in vista di un incontro con Comey senza testimoni. Ora però la palla passa a Session.