Serif Seferovic, il Rom sospettato del rogo avvenuto a Centocelle, nel comune di Roma, in un campo nomadi, dove persero la vita tre sorelle anch'esse zingare, torna libero. Lo ha stabilito Il Gip di Torino Alessandra Danieli, che pur avendo convalidato il fermo di polizia nelle settimane scorse, non ha emesso nessuna ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. L'uomo è stato scagionato per mancanza di indizi gravi: a quanto pare non ci sono prove certe di un suo coinvolgimento nella vicenda. L'indagato era stato fermato a Torino nei giorni scorsi, dove era andato a vivere con il suoi parenti.

Su di lui pesavano forti sospetti, si pensava inizialmente che fosse responsabile dell'incendio avvenuto a Centocelle appunto, il 10 maggio scorso, dove persero la vita le tre sorelle Halilovic. Il fuoco era stato generato dal lancio di una bottiglia incendiaria e aveva scatenato fiamme in tutto l'accampamento distruggendo completamente il camper delle vittime.

La versione dell'accusato

Il giovane che inizialmente era stato arrestato dalle forze dell'ordine, si era difeso ribadendo che la notte dell'incendio si trovava a dormire insieme al padre in località Prati Fiscali a decine di chilometri dal luogo del reato e quindi si era dichiarato estraneo alla vicenda. Le immagini delle telecamere di sorveglianza del grande emporio di Centocelle, hanno smentito però il ragazzo: nelle riprese, lo si vede lanciare la bomba di fuoco sull'abitazione delle vittime.

È previsto per questa settimana l'esito delle impronte digitali sulla bottiglia. In più l'avvocato del presunto incendiario ha chiesto di acquisire nuovi filmati dal parcheggio di Prati Fiscali, dove la roulotte del nomade sostava. Secondo lui il giovane sarebbe totalmente estraneo alla vicenda, poiché mancherebbe il muovente certo del reato oltretutto.

Potrebbe esserci un altro sospettato

In più quella notte il campo nomadi di Centocelle era stato controllato dagli inquirenti che avevano documentato dettagliatamente il numero dei rom che dormivano lì in quel momento e si pensa che, se ci fosse stato qualcosa di sospetto, lo avrebbero rilevato certamente. Questa infatti potrebbe essere la motivazione fondamentale del perché il magistrato abbia disposto la scarcerazione dell'accusato.

La vicenda appare ancora poco chiara, si ipotizza che ci possa essere un secondo sospettato, ma la notizia non è confermata, forse proprio uno dei fratelli Halilovic, ma nessun fermo è stato disposto.