Il vaticano sta tentando in tutti i modi di salvare il piccolo Charlie dal suo triste destino, evitando che vengano staccate le macchine che lo tengono in vita o perlomeno che venga trasferito a Roma, all'ospedale vaticano Bambin Gesù di Roma. L'ospedale, noto per le ottime cure pediatriche, si è già proposto di ospitare il bambino. Il Papa è disposto a ricorrere a mezzi mai assunti prima per aggirare le norme restrittive del Regno Unito.

La Cittadinanza Vaticana come ipotesi

Il piccolo Charlie è un cittadino britannico, come la sua famiglia, perciò il Regno Unito può decidere in autonomia se rendere possibile, o meno, il trasferimento all'estero del bambino per sottoporlo alle cure di altri ospedali.

Il Tabloid inglese "The Sun" ha rilasciato un'indiscrezione rilasciata da una fonte di alto livello che il Papa sta valutando di concedere al piccolo Charlie la cittadinanza vaticana. In questo modo si aggirerebbero le norme restrittive del Regno Unito e sarà possibile ottenere il trasferimento. La fonte specifica che "sarebbe un fatto senza precedenti, ma si sta valutando", la cittadinanza vaticana difatti è concessa solo a pochissime persone: vescovi, cardinali e parenti stretti di quest'ultimi al limite. Il Papa, in qualità di capo del governo vaticano, potrebbe fornire un passaporto vaticano al piccolo Charlie e rendere così più semplice il trasferimento. Il tutto a seguito delle dichiarazioni del Segretario di Stato, Pietro Parolin, che annunciò che il Vaticano avrebbe fatto il possibile per superare gli ostacoli legali.

Farmaci sperimentali dagli USA

Sempre secondo fonti del tabloid inglese "The Sun" ci sarebbe anche un'altra alternativa per evitare che vengano staccati i macchinari, ovvero utilizzare farmaci sperimentali americani. A quanto pare, al caso del piccolo Charlie, si è interessato direttamente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Grazie al suo intervento è stato offerto anche negli States un posto letto in ospedale, nel quale verranno usati farmaci sperimentali contro la malattia, rarissima ed incurabile ad oggi, che affligge il neonato: sindrome da deplezione del DNA mitocondriale.

Se ciò non dovesse essere possibile, perché il Regno Unito non permetterà il trasferimento, sarà possibile spedire i farmaci direttamente all'ospedale dove ora è ricoverato, il Great Ormond Street Hospital di Londra. A quanto pare tutto il mondo si sta muovendo per dare una mano al piccolo.