Torniamo sul rogo di Bacu Abis (Carbonia), in cui nella notte tra il 16 e il 17 aprile 2011 perse la vita il giovane Manuel Piredda e rimase sfigurata la moglie, Valentina Pitzalis. Le dichiarazioni rese dalla donna furono ritenute attendibili: era stata lei a raccontare di aver subito un'aggressione con liquido infiammabile da parte del marito, a casa del quale disse di essersi recata dopo le insistenti richieste dell'uomo. Ne conseguì l'apertura di un fascicolo per tentato omicidio e incendio doloso, da parte della Procura della Repubblica di Cagliari, poi archiviato per morte del reo.

I coniugi Piredda non si sono mai arresi all'esito delle indagini, che hanno posizionato il figlio come responsabile del grave ferimento della donna e del conseguente incendio scaturito nell'abitazione. Di stamane la notizia che il legale di Roberta Mamusa e Giuseppe Piredda, genitori di Manuel, per loro conto ha presentato presso la Procura della Repubblica di Roma una denuncia per omissione di atti d’ufficio nei confronti del pm Paolo De Angelis, della Procura di Cagliari.

Cosa sta accadendo precisamente? Lo spiega l’avvocato Sollai in questa intervista esclusiva.

Avvocato Sollai, può spiegarci a cosa si riferisce la denuncia presentata questa mattina in Procura a Roma?

Per capire cosa sta succedendo in merito al caso, occorre precisare alcuni aspetti e collocarli nel loro giusto inquadramento temporale.

Il 14 ottobre 2016, per conto dei genitori di Manuel Piredda, ho depositato un esposto in cui i signori Roberta Mamusa e Giuseppe Piredda chiedevano l’apertura delle indagini sulla morte del figlio e che questo venisse indicato come persona offesa, contestualmente all’iscrizione nel registro delle notizie di reato di Valentina Pitzalis.

Il fascicolo venne assegnato al pm Paolo De Angelis, titolare delle indagini condotte a partire dal 17 aprile 2011.

Quell’esposto fu archiviato, per quale motivo?

Il 7 novembre 2016 l’esposto dei Piredda fu rigettato, poiché ritenuto una memoria difensiva e non una richiesta di apertura di indagini. Ho quindi proceduto ad integrare l’esposto, precisando che di questo si trattava, e non di memoria difensiva.

La difesa ha chiesto che venisse fornito alla stessa anche un cd in formato digitale originale dell’interrogatorio di Valentina Pitzalis, condotto il 25 maggio 2011 presso l’ospedale di Sassari in cui era stata ricoverata. Oltre a questo, fu richiesto anche il fascicolo fotografico della scena del crimine e del cadavere di Manuel Piredda.

Avvocato da chi è composto il pool difensivo?

Nel pool difensivo, oltre me, sono presenti anche la dott.ssa Elisabetta Sionis, criminologo clinico esperto in psicologia giuridica, il dottor Nicola Monni, chirurgo plastico specializzato in chirurgia ricostruttiva che ha avuto nomina da me in qualità di medico legale e Davide Sionis, consulente esperto in fotografia. Quest’ultimo, sulla base del fascicolo fotografico prodotto dal pm De Angelis, ha certificato che il materiale in esso contenuto era una scansione di stampa cartacea, addirittura danneggiata, e non una copia digitale, riproduzione dell’originale, come da istanza della difesa.

Successivamente, ho provveduto alla presentazione di una nuova istanza al fine di ottenere copia del materiale fotografico con le caratteristiche precedentemente richieste, poi rigettata dal pubblico ministero De Angelis. La signora Pitzalis non venne iscritta nel registro delle notizie di reato ai sensi dell’art. 335 c.p.p.

Cosa è successo in seguito?

In seguito, rigettata da parte del pm De Angelis l’istanza per ottenere le foto secondo la forma richiesta, la difesa si è rivolta al Gip e ha ottenuto la copia del materiale fotografico. Il 7 aprile 2017, il procuratore facente funzioni, Gilberto Ganassi, ha riassegnato il fascicolo al pm De Angelis.

Il 10 maggio 2017, l’avvocato Sollai, per conto dei genitori di Manuel Piredda, ha presentato un’ulteriore integrazione all’esposto presso la Procura della Repubblica di Cagliari, con allegate ulteriori consulenze, tra cui una nuova consulenza fotografica, una consulenza medico-legale a firma del dottor Monni, e due dvd prodotti dalla dott.ssa Elisabetta Sionis, che contengono elementi emersi dallo studio del fascicolo fotografico agli atti d’indagine mai presi in considerazione nella prima indagine ma che riconducono a una ricostruzione diametralmente opposta rispetto alle dichiarazioni rese dalla signora Valentina Pitzalis a sommarie informazioni il 25 maggio 2011, e ritenuta attendibile tanto da indurre all’archiviazione del fascicolo per morte del reo, così come rilevato dagli elementi che ho assunto dall’analisi del cd fotografico effettuato dai carabinieri, nonché dalle emergenze medico-legali che sono state dettagliatamente esposte dal dottor Monni ”, sostiene la criminologa.

Avvocato Sollai, perché una denuncia per omissione di atti d’ufficio?

Nella denuncia presentata il 6 luglio 2017 a nome dei genitori di Manuel Piredda, presso la Procura della Repubblica di Roma, oltre ad aver denunciato il magistrato De Angelis, che non ha provveduto a immediata iscrizione della notizia di reato, tra l’altro non producendo neppure alcuna risposta alla difesa, i genitori hanno chiesto che la procura di Roma invii gli atti anche al vaglio del Csm, per gli opportuni adempimenti del caso. L’art. 335 c.p.p. prevede il dovere, per l’assegnatario, di iscrivere immediatamente la notizia di reato nell’apposito registro. Il reato di omissione si è sostanziato nel fatto che non sia stata effettuata, appunto, l’iscrizione nel registro delle notizie di reato.

Avvocato, ci sono stati recenti sviluppi prima della denuncia per omissione di atti d'ufficio?

Sì. Il nuovo procuratore Antimafia presso la Procura di Cagliari, dott.ssa Maria Alessandra Pelagatti, in data 20 giugno 2017 ha nuovamente conferito l’incarico al pm De Angelis. Ho chiesto, per conto dei genitori di Manuel, la riesumazione del corpo e che questo venga sottoposto ad autopsia, considerato che l’esame autoptico non è mai stato effettuato. Il 12 giugno scorso, i coniugi Piredda, per mio tramite hanno presentato una denuncia querela nei confronti del dottor Fabio Lombardi, giornalista, in concorso con la signora Valentina Pitzalis e altri, per aver pubblicato online, il 4 marzo 2017, il materiale fotografico riproducente il cadavere di Manuel Piredda.

Hanno inoltre fornito a numerosi utenti Facebook la password per poter accedere al suddetto materiale. La denuncia querela riguarda anche alcune pagine Facebook che hanno offeso, ingiuriato e diffamato la memoria di Manuel Piredda e portato avanti una campagna diffamatoria nei confronti della famiglia del ragazzo.

I genitori di Manuel Piredda, tramite il proprio difensore, avvocato Gianfranco Sollai, hanno presentato quindi una denuncia nei confronti del pm De Angelis per non aver mai iscritto, dal 14 ottobre 2016 sino ad oggi, Valentina Pitzalis nel registro delle notizie di reato, e al contempo non aver mai motivato, come sottolineato dall’avvocato Sollai, il fatto di non aver ottemperato al proprio dovere istituzionale.