Se Atene piange, Sparta non ride. Se il calcio italiano è alle prese con i noti problemi legati ai bilanci, con stadi fatiscenti e gare sui necessari diritti TV che non decollano, un'autentica bufera si è abbattuta sulla Spagna. Angel Maria Villar, storico presidente della Federcalcio spagnola da quasi un trentennio, è stato arrestato nell'ambito di un'operazione condotta dalla Guardia Civil. Sul suo capo pendono accuse molto gravi legate a decenni di gestione del sistema calcio in un Paese che, a livello internazionale, ha praticamente fatto il bello ed il cattivo tempo tra Nazionale e squadre di club, portando a casa un numero mastodontico di trofei.

Un calcio ricco ed in perfetta salute, sul quale adesso si addensano pesanti ombre.

Le accuse di corruzione ed appropriazione indebita

Le accuse che gravano sul capo del numero uno del calcio spagnolo sono di corruzione ed appropriazione indebita, alle quali va aggiunto anche il reato contestato di falsificazione di documenti in merito all'organizzazione di match internazionali. In ulteriore aggiunta, viene prospettato il dolo di amministrazione sleale ed occultamento di beni. Nell'ambito dell'operazione, è finito in manette anche Gorka Villar, figlio del presidente della Federcalcio iberica, insieme al vice tesoriere federale Juan Padron ed altre nove persone.

Chi è il 'Rey' del calcio spagnolo

Nato a Bilbao nel 1950, Angel Maria Villar vanta un passato da buon difensore nella massima divisione spagnola, soprattutto con l'Athletic Bilbao con il quale ha militato dal 1970 al 1981 vincento anche una Coppa del Re nel 1973. Vanta inoltre 22 presenze e 3 gol con la maglia della Nazionale.

Diventato dirigente sportivo dopo il suo ritiro, avvenuto nel 1981, ha rapidamente scalato i vertici federali. Il suo 'regno' è praticamente incontrastato dal 1988, anno in cui è stato eletto presidente. Villar ha fatto carriera anche a livello di organi calcistici internazionali. Dal 1992, infatti, è vicepresidente dell'UEFA e dal 2000 è vicepresidente FIFA.

Nel 2015, in occasione della squalifica che aveva colpito Michel Platini, imposta dal Comitato Etico della FIFA, il nome di Angel Maria Villar era stato proposto in qualità di presidente ad interim dell'UEFA. La sua nomina non avvenne in via ufficiale, ma di fatto il dirigente spagnolo guidò la massima autorità calcistica europea per circa tre mesi, in virtù di presidente facente funzione, fino al termine della squalifica di Platini.