Dieci lunghissimi minuti per scandire i 239 rintocchi di campana. Un rintocco ogni 3 secondi, l'ultimo alle 3:36:32. Siamo ad Amatrice e nonostante il buio della notte riduca il campo visivo non è impossibile scorgere le conseguenze del sisma che nella notte del 24 agosto del 2016 provocò 239 vittime. Sono numerose le persone accorse: parenti, amici e conoscenti che cercano nella memoria dei loro cari conforto l'un con l'altro. Molti anche i provenienti dall'Aquilano e dal Reatino per esprimere profonda solidarietà in una giornata di lutto e dolore.
"Gocce di Memoria" così è stata denominata la raccolta di biografie delle vittime. Racconti di vite diverse unite da un terribile destino riempiono di commozione e tristezza il campo sportivo che ospita la tensostruttura della Croce Rossa. Lì sotto quella struttura temporanea non si usano telecamere non si fanno foto, si evitano riprese. Questo è il volere dei parenti delle vittime che lentamente rimembrano i loro cari e le loro gesta, circondati dalla polvere delle macerie che si leva nell'aria e si posa sulla carrozzeria delle auto. Non si vede la polvere, ma c'è. Al termine della lettura, si apre una lunga fiaccolata. Una ordinata colonna di persone si muove tra le vie di amatrice, quelle ancora percorribili, lontane dalla zona rossa di pericolo.
Il silenzio fa da padrone mentre le fioche lucine illuminano la distruzione.
Presenti anche il sindaco e le forze dell'ordine
Al memoriale hanno partecipato oltre alle numerosissime persone, anche il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e rappresentanti sia delle forze dell'ordine che della Protezione civile, entrambi abilmente impegnati nel recupero delle zone colpite dal sisma.
Il loro lavoro si estende in tutte le zone del Centro Italia colpite dal sisma, Amatrice e tutte le frazioni circostanti. La fiaccolata ha avuto termine nel parco Minozzi con lo scandire dei 239 rintocchi di campana e dalle preghiere collettive, con la presenza del vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili. Poco prima del termine del memoriale, è stato inaugurato all'interno del parco il monumento in memoria delle vittime del sisma.
Togliendo il telo dal colore rosso e blu, simboli di Amatrice, è stato possibile vedere il memoriale eretto: un'opera in pietra. La scelta del materiale è molto simbolica, volendo creare una sorta di legame tra Amatrice e la montagna. Il tutto si è concluso nel silenzio dei presenti, che di quella notte del 24 agosto del 2016, avranno per sempre un terribile ricordo. Ricordo di morte e distruzione.