Si parla sempre di guerra, in Corea del Nord. Dopo le minaccia di colpire Guam, rivelatesi ad oggi imprudenze che il leader Kim Jong un ancora "non ha voluto mettere in atto", la corsa agli armamenti nucleari da parte di Pyongyang non si ferma. Le ultime indiscrezioni parlano di nuovi progetti per la fabbricazioni di armi sempre più pericolose, e l'agenzia di stampa nordcoreana ha da poco dato la notizia della visita da parte del leader comunista all'Istituto chimico della Difesa nordcoreana, dove avrebbe dato alcuni suggerimenti sulla fabbricazione di missili e nuovi ordigni da utilizzare contro "i capitalisti di Washington".

Corea del Nord, 'nuove armi per la guerra'

Sempre l'agenzia di stampa nordcoreana conferma che il regime ha sviluppando nuove armi per lo scontro imminente con gli USA. Nonostante le ultime dichiarazioni di Trump, per cui Pyongyang "avrebbe finalmente sviluppato un certo rispetto per gli Usa", le intenzioni del leader Kim Jong un non sono affatto cambiate, e la cosa desta nei rappresenti dell'Intelligence statunitense il sospetto di una strategia ben architettata dal giovane leader nordcoreano. Anche il fatto di non attaccare Guam come dichiarato, alterando tuttavia gli equilibri di una situazione sempre tesa, potrebbe essere un modo per spingere gli Usa a fare la prima mossa, e dunque a giustificare finalmente l'utilizzo delle armi da parte di Pyongyang.

Intanto però il regime si è gettato più che mai nello sviluppo di ulteriori armi letali, tra cui il prototipo di un nuovo missile balistico chiamato Pukguksong-3. Un progetto supervisionato da Kim Jong in persona un durante la sua visita all'Istituto di Materiali Chimici nordocoreni, che andrebbe a integrare l'arsenale piuttosto folto della Corea del Nord, già in possesso degli Hwasong-14, che hanno dimostrato la capacità di poter colpire il suolo degli Stati Uniti.

Inoltre il leader nordcoreano avrebbe dato ordine di "produrre più motori a razzo a carburante solido, e anche un numero superiore per testate da montare sui razzi".

Corea del Nord: reagiremo alle simulazioni degli Usa

Il sopralluogo del leader nordcoreano nei reparti chimici riaccende l'ipotesi di una ritorsione nei confronti delle degli Stati Uniti.

Infatti la "simulazione di guerra" a cui Washington ha dato vita insieme alla Corea del Sud, non è stata affatto digerita, e anche se si tratta di semplici simulazioni al computer, la Corea del Nord si sente sempre più soffocata da una morsa ordita contro il regime. Inoltre c'è ancora l'astio per le sanzioni che hanno colpito la Nordcorea, che non hanno di certo migliorato i rapporti tra le nazioni coinvolte come Cina e Giappone. Gli Usa per adesso tirano ancora i fili di un teatrino che si avvale di attori "su misura", che come la Corea del Sud possono essere utilizzati al fine di valorizzare l'astuto copione di Washington. Ma a parte le messe in scena statunitensi e nordcoreane, la direzione è univocamente quella dello "contro nucleare", anche se il segretario di Stato Rex Tillerson si è dichiarato piuttosto "contento dell'abbassamento delle provocazioni da parte del regime". Resta però irrisolto più di qualche dubbio sull'effettiva volontà da ambedue le parti di porre fine alle ostilità.