Nelle ultime ore un clamoroso colpo di scena ha travolto come un'onda di piena il caso del rogo di Bacu Abis (Carbonia), in cui, nella notte tra il 16 e il 17 aprile 2011, morì il 27enne Manuel Piredda e rimase sfigurata la moglie, Valentina Pitzalis. La ragazza, diventata negli anni testimonial contro la violenza sulle donne e il femminicidio, in questi giorni è impegnata al fianco di Jo Squillo al Festival del cinema di Venezia.
Abbiamo raccolto l'intervista esclusiva alla madre del ragazzo, Roberta Mamusa, che da anni chiedeva l'apertura di un'indagine per approfondire definitivamente i punti della vicenda ritenuti dalla famiglia ancora poco chiari.
Ricordiamo che il caso venne allora archiviato per morte del reo, in seguito all'apertura di un fascicolo per tentato omicidio ai danni della Pitzalis. La procura della Repubblica di cagliari ha aperto una nuova indagine per omicidio e incendio doloso.
La notizia arriva come un tornado su un caso che si era ormai assestato sull'esclusiva responsabilità del ragazzo deceduto, e l'apertura del fascicolo arriva dopo anni e dopo vari esposti presentati per conto della famiglia Piredda dall'avvocato Gianfranco Sollai. Nel 2011 venne ritenuto attendibile il resoconto fornito dall'unica sopravvissuta, Valentina Pitzalis, rimasta gravemente sfigurata. Secondo la sua versione, Piredda l'avrebbe aggredita cospargendola di liquido infiammabile e dandole fuoco, rimanendo però vittima delle fiamme.
Una ricostruzione da sempre contestata dalla famiglia del muratore, che ora ha trovato accoglimento alle ripetute istanze di nuove indagini.
Signora Mamusa, può commentare a caldo la notizia dell'apertura di un'indagine a sei anni dalla morte di Manuel?
Ieri sera mentre, al Tg di Rai 1 andava in onda il reportage sulla Biennale del cinema di Venezia abbiamo dovuto sopportare l'ennesima pugnalata al cuore.
Il tg nazionale ha, infatti, mostrato la signora Valentina Pitzalis mentre sfilava sul red carpet e incontrava Matt Damon ed altre celebrità oltre che personalità del mondo politico e dello star system. La cosa che maggiormente ci ha indignati e feriti è che questa donna stia proseguendo indisturbata nella sua opera di dileggiamento della memoria di nostro figlio.
La Pitzalis partecipa alla importantissima manifestazione artistica e culturale in veste di testimonial contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio con la produzione di un docu-film "Futuro è donna" in cui ancora una volta sostiene di essere la vittima sopravvissuta alla violenza di Manuel. Pochi mesi fa aveva partecipato alla produzione di un altro documentario sempre contro la violenza sulle donne dal titolo "Wall of dolls" con cui Jo Squillo, in qualità di produttrice del video, ha conquistato la stella sulla camminata dei famosi a Los Angeles.
La Pitzalis è ora indagata per l'omicidio di Manuel e per avere appiccato l'incendio nell'appartamento di Bacu Abis, luogo della tragedia. Vogliamo sottolineare che per noi è vergognoso e scandaloso che possa ancora infangare Manuel quando è indagata per il suo omicidio e considerato che la procura della Repubblica di Cagliari ha aperto un nuovo fascicolo di indagine alla luce delle importanti emergenze investigative depositate dal nostro difensore, avvocato Gianfranco Sollai e dal nostro criminologo clinico, dott.ssa Elisabetta Sionis.
Tra le vostre contestazioni, anche la mancata autopsia.
Ci sono novità a riguardo?
E' scandaloso assistere a questo scempio mediatico mentre le cause della morte di nostro figlio che non ha mai avuto modo di difendersi non sono state ancora appurate, così come non è ancora stato accertato come si siano svolti realmente i fatti quella maledetta notte del 17 Aprile 2011.
Non è mai stata effettuata una autopsia e a breve attendiamo la riesumazione e gli accertamenti autoptici. Occorre anche sottolineare che la procura ha deciso di aprire un nuovo fascicolo di indagine perché ha ritenuto verosimilmente consistenti e fondati gli elementi altamente indizianti e probatori a carico di Pitzalis. Riteniamo sia un fatto gravissimo che ancora si diffami e si calunni in questo modo oltraggioso la memoria di nostro figlio indicandolo agli spettatori che da tutto il mondo assistono alla rappresentazione del Festival del Cinema di Venezia quale (tentato) assassino della Pitzalis senza che mai ci sia stata una indagine che abbia provato oltre ogni ragionevole dubbio che le cose si siano svolte come dichiarato dall'unica persona presente durante la tragedia, ossia Valentina Pitzalis. Attendiamo fiduciosi gli esiti della indagine in corso che vede come unica indagata per l'omicidio di nostro figlio e per l'incendio doloso la ex moglie Valentina Pitzalis.
Recentemente, sul tavolo della procura della Repubblica di Roma, era finita anche una denuncia per omissione di atti d’ufficio con cui la famiglia ha chiesto approfondimenti sul magistrato che seguì le indagini nel 2011.