Proseguono le escalation di minacce, nonostante i moniti contrari dei rappresentanti dei Paesi di tutto il mondo, fra il presidente statunitense Trump e il dittatore del Nord Corea, Kim Jong Un. Da un lato, gli statunitensi ascoltano preoccupati e seguono con ansia le promesse belliche del loro presidente che intende isolare il Nord Corea per combattere il suo programma nucleare e missilistico. Si aggiungano, in questo frangente, le minacce alla Cina sul fronte commerciale, nel disperato tentativo di convincerla a risolvere definitivamente la questione dello scomodo alleato nordcoreano.

Dall'altro, i coreani ascoltano orgogliosi e fieri il loro leader dimostrando il desiderio di appoggiarlo nella sua vendetta attaccando l'isola di Guam nel Pacifico. Nonostante le libertà mai conosciute e i soprusi subiti, il loro cieco patriottismo si è tradotto nella ferma e decisa volontà di arruolarsi nell'esercito di Pyongyang contro gli Stati Uniti.

Sono, infatti, 3 milioni e mezzo i coreani in tutto il Paese, un numero piuttosto elevato se si considerano i complessivi 25 milioni di abitanti, che hanno avvertito un profondo senso patriottico. Essi sono, per la stragrande maggioranza, giovani, studenti, lavoratori e militari in pensione che si sono dichiarati pronti a presentare domanda per l'arruolamento nell'esercito e, quindi, ad impugnare le armi contro il nemico.

Perché i coreani desiderano arruolarsi?

L'obiettivo è di vendicarsi contro Washington dopo le sanzioni, che ammontano a un milione di euro, del 5 agosto approvate e inflitte da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Per Pyongyang si tratta di una cifra esorbitante, dal momento che, eccezion fatta per le armi, il paese presenta un elevato livello di povertà.

Si prevede, ancora, il blocco delle esportazioni di carbone, ferro, piombo e prodotti ittici.

Sanzioni alla Cina

Donald Trump annuncia di voler infliggere sanzioni anche alla Cina, e precisamente alla Bank of Dandog, accusata di riciclare denaro per conto di Pyongyang. In definitiva, il presidente non è contento dell'atteggiamento del Paese cinese per come sta gestendo i rapporti con la Corea del Nord.

Dunque, rapporti in discesa anche con il presidente cinese.

Trump appoggia Guam

Intanto, il presidente statunitense assicura e garantisce appoggio e sostegno al mille per cento al governatore dell'isola, Eddie Calvo. Annuncia, ancora, che ormai l'isola di Guam è diventata famosa in tutto il mondo e ciò avrà come diretta conseguenza, per questo piccolo pezzo di paradiso, una sostanziale crescita del turismo che raggiungerà l'apice quando le acque si saranno definitivamente e finalmente placate.