Mattia Stanga di 24 anni e Alba Chiara Baroni di 22 sono stati trovati morti a tenno, un piccolo paese della provincia autonoma di Trento. L’ipotesi più accreditata è quella dell’omicidio-suicidio. I due stavano insieme da sei anni e pare fossero sul punto di andare a vivere insieme, anche se alcune indiscrezioni davano la loro storia d’amore oramai al capolinea. Per questo Mattia, sconvolto dalla possibile fine della loro relazione, avrebbe prima ucciso Chiara e poi si sarebbe tolto la vita. L’allarme è stato dato da un vicino di casa, Giovanni Narducci, che aveva sentito verso le 14, due colpi di arma da fuoco provenire dalla casa della famiglia Stanga in via delle Cesure.

I carabinieri, intervenuti prontamente, hanno trovato i ragazzi senza vita nel bagno al piano superiore della casa e la pistola usata dal ragazzo, un’arma per uso civile e sportivo. Il fatto che la pistola sia stata acquistata dal giovane solo la mattina del 30 luglio, pone non pochi dubbi sulla premeditazione del gesto.

Un amore finito

Secondo le prime ricostruzioni, e secondo quanto confermato anche dai familiari, il rapporto fra i due si sarebbe incrinato negli ultimi tempi ma niente faceva sospettare che la vicenda potesse avere un epilogo così tragico per quella coppia considerata inossidabile. I due ragazzi erano entrambi di Tenno, lui operaio alla cartiera di Riva del Garda e vigile del fuoco volontario, lei barista al bar Mirage dello stesso paese.

Dalle prime indagini paiono non esserci dubbi sul movente sentimentale che ha fatto da detonatore alla tragedia.

Quella telefonata galeotta

I carabinieri della compagnia di Riva del Garda e i colleghi del nucleo investigativo del comando provinciale, chiarita la dinamica per la quale non sembrano esserci dubbi, stanno concentrando i loro sforzi per fare luce su una telefonata di Marco ad Alba Chiara nella notte tra il 30 e il 31, che avrebbe preannunciato la disgrazia.

A quanto riportato dal Corriere della Sera, Marco avrebbe chiamato la fidanzata dicendole che voleva uccidersi e per questo lei lo avrebbe raggiunto subito dopo aver finito di lavorare, e arrivata alla villa sarebbe corsa in casa, come testimonia la Panda nera della ragazza ritrovata con la portiera ancora aperta all’esterno dell'abitazione.

Sgomento da parte di tutta la piccola comunità locale. "Erano così felici, perché?" si domandano le due famiglie distrutte dal dolore.

La morte doppia

Il fenomeno dell’omicidio-suicidio non è purtroppo recente né, secondo gli studiosi, in particolare aumento, nasconde però al suo interno una sconvolgente rivelazione. Come riportato da Maurizio Pompili in un suo articolo del 1° gennaio, 2015 (Il fenomeno dell’omicidio-suicidio tra disperazione e patologia), su Psichiatry online Italia, appplicando un modello che è quello della matrice esplicativa dell’aggressione-aggressività di Dollard (1939), si evince che chi si suicida dopo aver ucciso, lo fa proprio per la perdita che egli stesso si è inflitta e, cosa ancor più sconvolgente, il suicidio successivo all’omicidio testimonia quanto sia forte il legame tra i due soggetti.

Alcuni studiosi concordano sulla tesi che più è forte questo legame più è alta la possibilità di suicidio.

Le cause scatenanti

Le cause scatenanti vengono ricondotte, per la maggior parte dei casi, ad una combinazione letale di due atteggiamenti negativi: hopelessness (mancanza di speranza) e helplessness (la convinzione di non potersi e non poter essere aiutato). Spesso si tende a giustificare questi comportamenti con la crisi economica, difficoltà finanziarie o la perdita del lavoro, ma queste, secondo alcuni, sono solo concause che si associano a quella più scatenante della violenza domestica pregressa. L’episodio dei due ragazzi, per quanto appreso finora, non può essere riconducibile a questa casistica.

Forse ha a che fare con quello che Émile Durkheim, sociologo francese, chiamò “suicidio anomico”, fenomeno che tende ad aumentare quando la società nega all’individuo riferimenti, norme e valori condivisi, e questo accade sia in periodi di crisi economica o, al contrario, in periodi particolarmente prosperi.