Aveva un'abitudine particolare, di quelle che non si dimenticano. Più che un lavoro, era un rito a cui assolveva ogni giorno: apriva e chiudeva il cimitero che si trova proprio di fronte alla sua abitazione. Già, perché, singolare figura d'uomo, oltre ad essere un pubblico amministratore, era il custode del camposanto, ruolo a cui non aveva mai voluto rinunciare pur potendo farlo. E proprio al cimitero è stato trovato morto, orribilmente sgozzato, Alfred Gadenne, 71 enne primo cittadino della città di Mouscron, un borgo del belgio al confine con la Francia, di circa 75 mila anime.

Il borgomastro è stato massacrato proprio mentre chiudeva i cancelli del camposanto di Luigne. Un caso che sembra uscito dalla penna dello scrittore belga Georges Simenon e su cui avrebbe di certo indagato il suo personaggio più famoso, il commissario Maigret. Ora è giallo sull'accaduto. Sarebbe stato fermato un sospetto che avrebbe agito per vendetta.

Omicidio al cimitero

A fare la terribile scoperta dell'omicidio è stata proprio la moglie di Gadenne, preoccupata del fatto che suo marito non facesse ritorno a casa. Sapeva che, come ogni giorno, andava a chiudere i cancelli del cimitero di fronte casa e spesso trascorreva anche molto tempo. Ma ieri passavano le ore e non faceva ritorno. Così è andata lei stessa a cercarlo ma, arrivata al camposanto, ha trovato il marito morto in un bagno di sangue.

Assassino per vendetta

Intanto è stato fermato un sospettato trovato nei paraggi del cimitero. Secondo una fonte vicina agli inquirenti, il sospettato sarebbe un giovane di 18 anni il cui padre si era suicidato due anni fa. Il brutale omicidio avrebbe dunque un carattere personale e privato. Il presunto assassino avrebbe attribuito la responsabilità del suicidio del padre alla perdita del lavoro presso l'amministrazione comunale di Mouscron guidata proprio da Gadenne che l'aveva licenziato.

Il sospettato deve essere ancora ascoltato dal giudice.

Un amministratore benvoluto da tutti

Gadenne, sindaco di Mouscron dal 2006, era molto conosciuto e stimato, perché semplice, alla mano, mai presuntuoso, capace di dialogare con la cittadinanza. Le cronache locali raccontano che non era un intellettuale ma un personaggio simpatico che ogni tanto sbagliava il francese, essendo una lingua acquisita, che non aveva mai preso una vacanza pur di dedicare il suo tempo e impegno alla città di cui pure suo padre era già stato borgomastro.

E anche conquistato un seggio come deputato del partito cristiano sociale tra il 2009 e il 2014, non si era montato la testa e aveva continuato a fare il custode del cimitero, come a voler stare vicino non solo alle anime dei concittadini vivi, ma anche di quelli morti. L’atroce delitto ha sconvolto Mouscron e l’intero Belgio. Nella città è stato proclamato il lutto cittadino, e tutte le scuole osserveranno un minuto di silenzio. E' stata predisposta un'unità di sostegno psicologico pronta ad ascoltare il personale comunale che abbia bisogno di supporto.