Sfortunatamente nell'ultimo mese si sente parlare un po' troppo di casi di stupro. Dopo il caso di Rimini altri ne sono seguiti come la violenza sessuale avvenuta a Firenze ai danni di due studentesse americane. Questa volta non si tratta di extracomunitari o stranieri ma bensì, fatto che rende il tutto ancora più grave, di due Carabinieri in servizio.

La paura delle armi

Le due studentesse americane, una di 19 anni e l'altra di 21, erano in vacanza a Firenze e dopo una serata in discoteca stavano passeggiando per la città. Quando si sono avvicinate al palazzo di Borgo Santi Apostoli in cui le ragazze risiedevano due carabinieri in pattuglia si sono fermati e sono andati loro incontro.

Proprio i carabinieri, coloro che con quella divisa dovrebbero dare una sensazione di sicurezza alle persone invece che di terrore. E' stata proprio la paura della pistola che i carabinieri portavano con se che avrebbe impedito le urla delle ragazze, impietrite dal terrore. Uno stupro è avvenuto nell'androne del palazzo, l'altro dentro l'ascensore dove sono state trovate tracce di liquido seminale, oltre che sulla gonna di una delle ragazze. Entro un paio di giorni si avranno i risultati del DNA che potrebbero inchiodare i due carabinieri alle proprie responsabilità. I militari, ora indagati per violenza sessuale, hanno uno 30 anni da poco assegnato all'incarico e single, l'altro 40 anni, sposato con 2 figli e con venti anni di esperienza alle spalle.

La loro gazzella è stata ripresa dalle telecamere mentre si avvicinava al palazzo oggetto dello violenza, e sempre ripresa mentre andava via appena 23 minuti dopo. Le ragazze dopo aver subito la violenza si sono recate immediatamente a denunciare l'accaduto, anche se leggermente alterate dagli effetti dell'alcool dopo la serata in discoteca.

Si sono quindi dirette a un commissariato di Polizia.

Le reazioni dell'ambasciata americana

In questo caso non siamo di fronte a un "normale" caso di violenza sessuale. Ciò che fa la differenza, sostanziale, è la natura degli aggressori. I Carabinieri, specialmente quando sono in servizio, rappresentano lo Stato Italiano ed è proprio questo che hanno considerato i diplomatici USA.

Fonti americane fanno sapere che l'ambasciata americana prende molto seriamente l'accaduto e spera che si faccia chiarezza al più presto. Il tutto prima che la vicenda finisca sui media americani e che, quindi, possa diventare un caso internazionale.