Dalle indiscrezioni sulla versione scritta affidata ai pubblici ministeri dal secondo carabiniere, Pietro Costa, accusato di essere coinvolto nello stupro di Firenze, emerge chiaramente la strategia difensiva adottata. E' ancora l'inviata Florenza Sarzanini del Corriere della Sera a riportare le parole inserite nel verbale poi trasmesso ai pm. Oltre al buco di un'ora, c'è dunque un'altra importante novità sul caso. Non è l'unica però, visto che in mattinata si sono avuti i primi riscontri sul tasso alcolico delle due studentesse americane. Dati che se confermati aggraverebbero ulteriormente la posizione dei due uomini in divisa.
Il racconto del secondo carabiniere
Il più giovane dei due, Pietro Costa, 32 anni, ha affermato di aver fatto tutto quello che gli diceva il capo, vale a dire il capo-pattuglia Marco Camuffo. Così facendo, il carabiniere scelto sta sminuendo il suo ruolo nella vicenda, anche se allo stesso tempo ha ammesso di aver avuto un rapporto consenziente con una delle due studentesse americane, negando però qualsiasi violenza. Riguardo a ciò, ha sostanzialmente fornito una testimonianza identica rispetto a quella del Camuffo, che da subito ha negato di essere uno stupratore.
Entrambi sostengono inoltre di non essersi accorti che le due ragazze fossero ubriache. I risultati delle prime analisi confermerebbero però il contrario.
"Alcol oltre la norma" anche quattro ore dopo il rapporto sessuale, quando poi sono state visitate all'ospedale. Alcuni si domandano il motivo per il quale i due carabinieri abbiano deciso di accompagnare a casa le due ragazze se la situazione era normale, e non invece perché erano brille e i due si sarebbero offerti di riportarle nell'abitazione dove si erano trasferite da poche settimane per seguire un corso universitario.
Incidente probatorio
La Procura sembra si stia convincendo a chiedere al gip di effettuare un incidente probatorio. Lo ha affermato lo stesso procuratore Giuseppe Creazzo. Una volta terminato, le due ragazze sarebbero libere di tornare negli Stati Uniti. Nei giorni scorsi le giovani studentesse sono state raggiunte dalla famiglia ed hanno manifestato il desiderio di rientrare in patria il più presto possibile.
Stamattina Creazzo ha inoltre aggiunto che le indagini proseguiranno celermente nel corso dei prossimi giorni. Intanto, questa mattina si è appresa la notizia dell'organizzazione di un corteo di solidarietà a favore delle due ragazze da parte dell'associazione "NonUnaDiMeno", che partirà da piazzale Michelangelo sabato sera alle 20.30.