Dopo 12 giorni di tregua, il messico affronta l'ennesimo disastro. Un Terremoto di di magnitudo 7,1 ha travolto la popolazione, causando circa 248 morti. Stima che è probabilmente destinata a salire, visto che ieri, di morti se ne attestavano "solo" poco più di 100. L'epicentro è stato registrato a Puebla e non al largo dell'oceano Pacifico come due settimane fa. Proprio per tale motivo, le conseguenze sono e saranno disastrose, con la netta sensazione che alla fine dei conti si dovrà dire addio ad almeno mille persone (secondo le previsioni di alcune agenzie).

Ennesimo disastro in Messico: il terremoto è tornato

La quantità maggiore di vittime è stata registrata a Città del Messico dove, fra gli altri, hanno perso la vita più di 20 bambine e circa 4 insegnati di una scuola. Anche in questo caso, il dato sugli effetti del terremoto è provvisorio, visto che continuano ad essere recuperati da sotto le macerie diversi cittadini. Non solo morti però tra i problemi per il Messico; metà della popolazione è praticamente rimasta senza elettricità, complicando anche eventuali operazioni di "salvataggio". Il disagio è enorme, e la conferma arriva dalle parole del presidente Enrique Pena Nieto. Il 'suo' Paese è in emergenza, anche se sembra che la priorità sia quella di salvare chi è rimasto intrappolato dagli effetti del terremoto, occupandosi nello stesso tempo dei vari feriti in giro per il Messico.

In un secondo momento si penserà a ridare a tutti l'elettricità, e salvare edifici 'salvabili'.

Danni evidenti anche all'aeroporto internazionale Benito Juarez e allo stadio Azteca. Vie di comunicazioni impraticabili, con i cittadini praticamente intrappolati nelle loro case. A Città del Messico, oltre ai guasti all'elettricità prima citati, il terremoto ha fatto registrare diverse perdite di gas, e conseguenti incendi.

Danni evidenti anche alla città storica di Cuernavaca. Chiusi diversi ospedali in giro per il Messico, con i relativi pazienti che sono stati trasportati in luoghi più 'sicuri.

Terremoto, la reazione

Il Messico pare stia comunque reagendo "bene" all'accaduto; tutti al lavoro, con la sensazione però che negli occhi di molti ci sia ancora il disastro del sisma del 1985, che proprio ieri ha fatto registrare il 32esimo anniversario. Messico che, in questa fase di emergenza terremoto sarà supportato dal Presidente Donald Trump, che su Twitter ha fatto sapere di essere vicino alla popolazione, e che presto manderà 'rinforzi'.