Il cardinale di Agrigento Franco Montenegro alza la voce contro la regione siciliana che ritarda gli interventi per salvare la cattedrale della Città dei Templi dal pericolo di un crollo che potrebbe distruggerla.

Il Duomo agrigentino è stato costruito in epoca normanna sul colle su cui sorge Agrigento, ma poggia su banconi calcaretinici fortemente degradati e soggetti a vari dissesti di carattere idrogeologico. Il rischio che una frana già in atto continui sino a distruggere irrimediabilmente un tempio cristiano di epoca medievale tra i più rinomati in Sicilia, è molto serio.

I monitoraggi della Protezione civile dicono che diverse fessure continuano ad allargarsi. Così da tempo la navata sinistra è stata chiusa e transennata, nè alcuna manifestazione religiosa svolge al suo interno, mentre i tecnici rilevano che persiste il trend di crescita della deformazione del colle e lanciano l'allarme.

Progetti già finanziati ma i soldi non arrivano

Un decreto di finanziamento di un milione e seicentomila euro è l'ultimo provvedimento adottato per proseguire nella realizzazione di progetti per la messa in sicurezza della cattedrale. Ottocentomila euro sono stati messi a disposizione dall'Arcidiocesi agrigentina, il resto dalla regione siciliana. I fondi però non sono stati ancora stornati e da tempo dal giornale della Diocesi di Agrigento piovono critiche severe per i ritardi.

Anche il Sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, durante una recente visita in città del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha ricordato che la Cattedrale rischia di crollare e con essa anche "la credibilità di quanti non stanno facendo il necessario per salvarla".

Le ultime notizie che hanno ulteriormente allarmato il Cardinale e il Sindaco di Agrigento arrivano da Palermo, dove ancora non è stato individuato il soggetto attuatore del piano di salvaguardia.

Mentre si attende lo storno dei fondi necessari, arriva una nuova "grana burocratica" : l'assessorato regionale territorio ed ambiente fa sapere che il dipartimento regionale di protezione civile, non potrà avere neppure un centesimo perchè non sarebbe tra i beneficiari della misura B.6.1 e quindi non può traferire alla protezione civile i due milioni di euro necessari per redigere il bando per individuare gli esperti che cureranno gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico.

Così dopo sei anni e sette mesi continuano gli intoppi e i provvedimenti rimbalzano da un ufficio all'altro, da un assessorato ad un altro mentre la situazione della Cattedrale si fa sempre più seria.

La denuncia del Cardinale Montenegro

Il cardinale Montenegro denuncia esplicitamente in un comunicato diffuso oggi l'operato della Regione siciliana che ha posto questo ennesimo "punto di sospensione" nel complesso iter burocratico per la messa in sicurezza della Cattedrale di Agrigento.