Le dichiarazioni di James Clapper, ex direttore dell’intelligence americana, hanno destato scalpore. Le sue accuse sono rivolte al presidente degli USA Donald Trump. La situazione con la Nord Corea è molto delicata, troppo, tanto che un’ennesima provocazione da parte di Trump scatenerà una reazione a catena sull’intero pianeta.
L’arsenale biologico
Attualmente, secondo l’analisi lanciata dai media americani, la Corea del Nord sarebbe impegnata nella produzione di armi biologiche. Il rischio, oltre alle armi nucleari, ora si unisce a componenti chimici che andrebbero a colpire i civili.
Secondo il rapporto, le malattie su cui si stanno concentrando i laboratori sono antrace e vaiolo, da usare su larga scala per uccidere migliaia di persone. Un’arma a cui nemmeno le forze militari americane possono porre rimedio. Il panico, lanciato anche dal New York Post, è reale, citando uno studio del Belfer Center for Science.
In base a queste accuse, attualmente, il Nord Corea e il dittatore del regime Kim Jong Un non smentiscono, né confermano le ricerche di cui sono stati accusati. Un silenzio che lo stesso Trump ha interpretato come una palese ammissione di colpa. Se la Corea del Nord sta preparando armi biologiche, potrebbe essere accusato di crimine contro l’umanità. Intanto l’allarme di un attacco verso l’America rimane alto.
Mentre i leader delle due nazioni coinvolte preferiscono non rilasciare commenti di sorta per le dichiarazioni di Pyongyang su Trump, definito un mercante di morte e strangolatore di pace, gli ambasciatori e i diplomatici di gabinetto cercano una soluzione pacifica per arrivare ad un incontro chiarificatore. Cosa sempre più difficile ora che si parla di arsenale biologico.
Tornano i B-52, gli aerei militari usati nella guerra fredda
Fonti interne del Pentagono hanno lanciato la notizia che l’aviazione americana ha armato aerei caccia con testate nucleari. Una dichiarazione che molte testate giornalistiche hanno interpretato come una minaccia al Nord Corea.
L’allerta per i bombardieri nucleari B52 è quello di tenersi pronti ad agire in qualsiasi momento.
Lo stato d’emergenza, attualmente, è stato richiesto esclusivamente alla base dell’Air Force in Louisiana, la più vicina al Nord Corea. Una strategia “informatica” che potrebbe avere dei risultati nei prossimi giorni.
Notizie che aumentano una tensione crescente palese tra l’amministrazione Trump e il regime nordcoreano. In molti ammettono che l’atmosfera tra i militari è pari a quella dei momenti in cui scoppiò la guerra in Vietnam.
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