Ha 11 anni e ha partorito sua figlia da pochi mesi: sarebbe rimasta incinta dopo un incesto e la sua storia è finita in una serie di puntate di un controverso reality show in Ucraina. La domanda, sinistra e agghiacciante, a cui si darà una risposta in diretta Tv è: "Chi è il padre: il patrigno o i fratelli?". Un quesito che sembra quasi un gioco di parole, ma che di ludico, o divertente, non ha proprio nulla.
Le violenze raccontate in Tv
Protagonista della scabrosa vicenda, legata a presunte violenze sessuali reiterate tra le mura domestiche, è una ragazzina che nelle scorse puntate è arrivata negli studi televisivi accompagnata da sua madre, ora nell'occhio del ciclone con l'accusa di aver prestato il fianco all'esposizione mediatica di sua figlia.
Questa scarsa tutela della privacy della minore, secondo gli esperti, avrebbe provocato nella ragazzina un ulteriore trauma dal quale la mamma avrebbe dovuto proteggerla. Il prossimo capitolo del discutibile programma, intitolato "Concerns Everybody" ("Riguarda tutti") verrà trasmesso in prime time e rivelerà se a mettere incinta quella bambina sia stato il compagno della mamma o se la paternità sia da attribuire a uno dei fratelli adolescenti della piccola vittima.
L'allarme degli psicologi
Durissime le critiche di un gruppo di psicologi ucraini che hanno fermamente condannato la sovraesposizione della minore in un circo mediatico senza precedenti, sottoposta a interviste piuttosto pungenti e costretta al confronto con i suoi aguzzini.
Il tutto condito da una insana spettacolarizzazione del dolore con la messa in onda di fotografie di famiglia e della neonata. Tanya Luchishin, questo il nome della bambina abusata sessualmente, continua a prendere parte al circuito televisivo in cui è stata immessa per raccontare al pubblico il suo dramma. Dietro la vicenda ci sarebbe, secondo fonti non ancora confermate, il pagamento di un "gettone" a sua madre.
Test del DNA: risultati in diretta
La madre ha raccolto le confessioni dalla figlia 11enne sul presunto incesto, senza però crederle: inizialmente la ragazzina aveva puntato il dito contro un vicino di casa, 18enne, minorenne al momento dell'abuso contestato. Una circostanza smentita dal successivo test del DNA, che ha confutato la tesi della bambina.
Il padre non è lui, e il pubblico ucraino aspetta di sapere la verità tramite la Tv. Il ragazzo ha però confessato di aver avuto rapporti sessuali non protetti con l'11enne, e rischia ora l'incriminazione e una condanna sino a 10 anni di reclusione.
I sospetti su uno dei membri della sua famiglia arrivano direttamente dalla protagonista della triste storia: Tanya ha dichiarato più volte di essere stata stuprata in casa da un parente. Al momento del racconto choc, confezionato in una delle puntate del reality, ha preferito non rivelarne l'identità in quanto l'uomo in questione, a suo dire, era presente nello studio televisivo.
Come riporta il Daily Mail, è proprio su impulso di quest'ultima dichiarazione della minore, che sono stati disposti i 3 test del DNA decisivi, il cui risultato sarà annunciato in prima serata Tv in presenza della stessa 11enne e di sua madre.
I sospettati
I sospetti ricadono in egual misura sul patrigno della piccola, compagno della mamma poco più che 30enne, il fratellastro 17enne e un fratello di 15 anni. Tutti negano di aver avuto rapporti con la bambina. Il patrigno, Ivan Eremin, sostiene di essersi sottoposto alle analisi sulla paternità esclusivamente per smentire platealmente la sua presunta colpevolezza e ripulire pubblicamente la reputazione, che ritiene fortemente compromessa dal sospetto.
Interviste choc
Tanya è finita sotto la lente di milioni di spettatori, visibilmente a disagio nel descrivere la sua situazione. La madre ha sollecitato più volte la piccola, incitandola a dire tutto. Ma la ragazzina mostra una sostanziale reticenza e fornisce risposte scarne, spesso monosillabiche, a domande piuttosto invadenti e lesive.
La madre di Tanya, Anna Luchishin, ha 31 anni e altri 5 figli, ed è stata accusata di aver approfittato della gravidanza di sua figlia per speculare sulla drammatica vicenda. A confortare questa tesi ci sono le continue pressioni che la donna mette in atto per spingere la figlia a parlare davanti alle telecamere, e a raccontare persino i dettagli più intimi e sconcertanti. Il tutto nella totale indifferenza rispetto alla difficoltà di parlare in televisione manifestata dall'11enne.
Le autorità non hanno interrotto lo show
Lo show in Ucraina prosegue a gonfie vele, forte della giustificazione che si debba far conoscere al pubblico una storia così drammatica per incentivare all'ascolto e all'intercettazione di episodi di violenza, anche in famiglia.
la polizia non ha interrotto il programma, e il direttore dell'emittente si dice fermamente convinto dell'utilità sociale del prodotto. La versione del canale Tv arriva a margine dell'annunciata denuncia da parte di alcune associazioni che contestano la violazione dei diritti della minore.