Tutta colpa dei piccioni, anzi dei loro escrementi. Che fossero antigienici è noto, addirittura potenzialmente mortali no. Sarebbe stata l'esposizione prolungata al tallio, metallo contenuto negli escrementi di piccione oltre che nei pesticidi e nei topicidi, a provocare un'intossicazione che ha ridotto in gravi condizioni una famiglia di 4 persone. In particolare, è in coma una donna di 62 anni, ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Desio, in Brianza. Ma come è potuto accadere?

Il soggiorno in Friuli

L'incubo per la famiglia composta da due sorelle di 62 e 58 anni, e dai genitori molto anziani, è iniziato al ritorno da una vacanza in Friuli nella loro tenuta di campagna in provincia di Udine, dove l'abitazione è attaccata a un fienile che ospita moltissimi volatili.

Tornati a casa a Nova Milanese in provincia di monza, tutti e 4 i componenti della famiglia hanno iniziato ad accusare sintomi quali dolori molteplici, spossatezza, malessere generale e problemi gastrici persistenti per una settimana. In particolare si sentivano male le due sorelle che, molto preoccupate, sono andate all'ospedale di Desio e dopo essere state visitate sono state dimesse. Le loro condizioni, però, non miglioravano. In particolare, la sorella più grande si è sentita ancor più male e tre giorni dopo è tornata all'ospedale. Ma non sarebbe stata la sola.

Tutta la famiglia all'ospedale

La 62 enne mentre era in corsia è stata colpita da un infarto. I medici prontamente intervenuti l'hanno rianimata, ma ora è in coma e la prognosi resta riservata.

Sottoposta ad analisi, è emerso che il suo sangue era fortemente intossicato dalla presenza di tallio. A quel punto, a scopo precauzionale, è stata richiamata anche l'altra sorella, e sono stati fatti venire in ospedale pure i genitori. Ora i familiari sono tutti ricoverati, sia pure in condizioni stabili: l'altra sorella in neurologia, i genitori nel reparto di medicina generale.

In tutti è stata riscontrata la presenza di tallio nel sangue. La 62enne in coma potrebbe averne inalato una concentrazione maggiore, o tra i quattro era più debilitata.

I carabinieri sulle tracce del tallio

Il tallio è contenuto tanto nei topicidi quanto nelle feci dei piccioni. Possibile che la presenza dei volatili sia stata sufficiente per far stare così male un'intera famiglia?

I carabinieri della compagnia di Desio, che hanno avviato le indagini su richiesta della direzione sanitaria dell'ospedale, sono andati in Friuli per cercare di avere esatti riscontri attraverso delle specifiche analisi. Nei terreni limitrofi alla casa era stata spruzzata nell’aria una sostanza tossica per disinfestare i campi, ma il principale indiziato resta il fienile invaso da escrementi di piccione. E proprio le esalazioni, respirate per un periodo prolungato, sembrerebbero essere l'effettiva causa dell'avvelenamento della famiglia.

Dai gialli alla cronaca, un nemico subdolo

Certo è che il tallio è un nemico molto subdolo: incolore, insapore, solubile in acqua, avvelena senza che si abbia modo di accorgersene.

Eccetto quando si è già in condizioni critiche e i sintomi giocano a confondere le acque simulando malattie quali ad esempio la gastroenterite, come nel caso della famiglia, o l'epilessia. C'è un romanzo giallo di Agatha Christie, "Un cavallo per la strega”, nel quale avvengono morti misteriose di persone che godono di buona salute: in realtà è l'assassino che li avvelena con il tallio. Dai gialli alla cronaca: purtroppo, ora una donna di 62 anni lotta contro il nemico invisibile che l'ha colpita.