Si allarga lo scandalo di pedofilia che ha coinvolto una palestra di karate di Lonato, nel Bresciano. Stando a quanto emerge dai primi verbali, vi sono altri adulti coinvolti oltre l'istruttore e titolare al contempo del locale ginnico. Adulti identificati nei padri di figli che frequentavano la palestra stessa bresciana, che sarebbero stati invitati dall'istruttore a partecipare attivamente. Gli abusi a volte avrebbero previsto la presenza di più di persone, stando alle indiscrezioni ottenute nelle ultime ore. Dal verbale di una presunta vittima si evince come gli incontri, nello specifico, avvenissero contro la volontà della minorenne.
I verbali delle allieve
Raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, l'istruttore della palestra di Lonato del Garda in provincia di Brescia deve ora fare i conti con i verbali delle sue allieve. Dichiarazioni delle giovanissime ragazze che mettono in luce un gioco perverso proseguito per anni, fino a quando il muro della vergogna è caduto lasciando posto alla verità. La novità emersa in queste ore riguarda la partecipazione di altri adulti agli abusi contro le ragazzine, la cui unica colpa era di frequentare la palestra "sbagliata".
La procura ritiene i verbali delle minorenni attendibili, tanto che le testimonianze sono state riscontrate anche dal gip. Da qui all'ordinanza di custodia cautelare presso il penitenziario il passo è stato breve.
In alcune dichiarazioni si legge come le presunte vittime abbiano subito psicologicamente le pressioni dettate dalla situazione in cui si erano venute a trovare, mentendo alla famiglia e aumentando dentro di loro i sensi di colpa. Le giovanissime allieve si rendevano comunque conto che quanto stesse succedendo era sbagliato, e che ciò le stava allontanando dal mondo reale.
Rapporti completi
In un altro verbale, emergono ulteriori dettagli di quanto avveniva all'interno della palestra di Lonato del Garda. Una delle ragazze ha affermato che gli incontri hard avvenivano nel salone dove si svolgeva l'attività sportiva di karate. Con un uomo avrebbe avuto un rapporto completo, con un altro "limitato", dichiarando di essersi allontanata "quando arrivava il momento".
Un ruolo importante nella vicenda lo avrebbe svolto anche la tecnologia, con l'organizzazione dell'incontro su applicazioni di chat online come WeChat. Al momento, oltre l'allenatore, risultano indagati altri tre adulti. Per tutti l'accusa è di violenza sessuale di gruppo. Gli ultimi sviluppi delle indagini hanno ulteriormente appesantito il clima che si respira attorno alla palestra bresciana.