Le mode una volta diffuse diventano virali, e finiscono per condizionare - anche in modo permanente - le persone su ogni aspetto della loro vita, soprattutto sul piano fisico. Spesso poi ci sono anche quelle mode che sfiorano l'assurdo, altre ancora che, non dando il minimo credito alla psiche di una persona, finiscono per rovinarla con la loro crudeltà. Mode che diventano vere e proprie forme di violenza.

L'ultima si chiama "Pull a pig" - ovvero "inganna il maiale" - e consiste nell'adescamento di ragazze che secondo la convenzione non rispecchiano il tipo di ragazza che si reputa un gradino più in alto rispetto alle altre coetanee solo per l'aspetto fisico, o comunque che non rispettano quegli ideali di magrezza tanto cari agli influencer del web e della televisione.

Cosa succede

Di solito si punta una vittima, che, ripetiamo, non ha nulla a che vedere con la ragazza standard che i media propongono - magari con qualche chilo in più o con lineamenti più docili - e la si convince di essere desiderata e amata, al punto da prometterle regali e, cosa peggiore, una storia d'amore a tutti gli effetti. Questo tipo di attenzioni di solito provengono da quei ragazzi cosiddetti "irraggiungibili": belli, dal fisico invidiabile, con una schiera di ragazze a fargli la corte.

Questo suscita nella vittima l'impressione di essere fortemente voluta, in contrapposizione al fatto che, avendo un aspetto non conforme agli standard, magari si era precedentemente autoconvinta che nessun ragazzo le avrebbe mai proposto di fidanzarsi.

L'aspettativa tenace di trovare qualcuno che le desideri le rende sentimentalmente più predisposte; l'incredulità che ne segue incrementa questa predisposizione all'affezione, perché questo ragazzo accende sempre di più, seppure con lo scopo di prendere in giro, l'appagamento.

Ovviamente, al momento dell'amara scoperta il morale della ragazza crolla disastrosamente, e lo fa tanto più violentemente quante sono state le "amorevoli" attenzioni rivolte.

Finiscono poi con il dare la colpa a se stesse, che è forse la cosa peggiore: siccome, dal momento che questo ragazzo non esprimeva altro che buoni sentimenti, non sono state "allertate" da comportamenti strani o violenti nel senso del termine, non hanno potuto accorgersene in tempo e fermare questa crudeltà.

Il ruolo del cyberbullismo

Subentra poi la derisione, che è soprattutto collettiva: l'utilizzo improprio dei social incrementa a dismisura la diffusione degli episodi. Questo porta la vittima inevitabilmente alla sensazione di non avere neanche una briciola di solidarietà da parte dei coetanei, e potrebbero finire in circoli viziosi legati alla depressione. Il consiglio è di fare attenzione e di non fidarsi ciecamente.