La storia di Iceberg potrebbe avere un lieto fine, se solo il Parlamento danese decidesse per il suo espatrio in Italia, da dove proviene, evitando così la soppressione. Iceberg era arrivato a Copenaghen dotato di regolare passaporto con Giuseppe Perna, il suo padrone, un cuoco di Avellino che lavora nella città danese nella sua nuova attività gastronomica. Superati i controlli della dogana, nessuno aveva fatto notare a Perna che il suo cane, un esemplare di dogo argentino, rientrava nella lista di razze non ammesse nel Paese.

Alla fine dello scorso mese di maggio, Iceberg, durante una passeggiata con il suo padrone, si è azzuffato con un altro cane, uno scontro in realtà con poche conseguenze per entrambi gli animali ma nel quale il proprietario dell’altro quadrupede riportò una ferita alla mano nel tentativo di separarli.

Una ferita di soli tre millimetri che però scatenò un epilogo inaspettato.

Il sequestro di Iceberg

Dopo l’episodio della zuffa tra Iceberg e un altro quadrupede di proprietà di un danese, la polizia viene informata anonimamente che uno dei due cani ha le sembianze di una delle razze vietate in Danimarca. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che sono risaliti a Perna e che dopo pochi giorni dalla segnalazione si presentano alla sua abitazione sequestrando il cane e portandolo nel canile in attesa di essere soppresso.

La legge prevede infatti la soppressione di qualsiasi dogo argentino che si dovesse trovare su territorio danese, essendo considerato appartenente a una razza pericolosa.

Nuovo intervento di Enpa per modificare la legge

Grazie all’intervento dell’Ente per la protezione animali, vennero inizialmente raccolte 350mila firme sulla pagina Facebook dell’ambasciata danese in Italia che fermarono l'esecuzione di Iceberg. Si trattò di una grande mobilitazione cui parteciparono anche personaggi del mondo della musica italiana, come J-Ax, Emma Marrone e Noemi, che raggiunsero la delegazione di Copenaghen per parlare con l'ambasciatore italiano in Danimarca e perorare la causa.

Ma nonostante le rassicurazioni del ministro all’Ambiente Esben Lunde Larsen di mettere al voto in Parlamento la modifica della legge che riguarda il dogo argentino, il Folketing di Copenaghen annunciò poi che il Parlamento aveva altre urgenze di cui occuparsi e che Iceberg doveva rimanere nel braccio della morte del canile.

Carla Rocchi, presidente di Enpa, ha definito Iceberg come un vero e proprio ostaggio e ha affermato che la modifica della legge richiesta per la sua salvezza sarebbe poca cosa per gli impegni del Parlamento, ma rappresenterebbe un atto di buonsenso e di giustizia che consentirebbe al cane di tornarsene a casa propria.

Ed è per questo che la Rocchi ha annunciato una nuova campagna di modifica della legge, diretta questa volta, alla Camera danese, che se dovesse essere accolta permetterebbe ad Iceberg e al suo padrone di vivere il Natale più bello. Le decisioni del Parlamento sono state infatti rimandate al periodo pre natalizio e prima di allora il cane rimarrà custodito nel canile danese, dove vive ormai da più di cinque mesi.