Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono nuovamente indagati (è la terza volta) per le stragi compiute dalla mafia nel biennio 1992-1993. A convincere la procura di Firenze a riaprire l’inchiesta sullo stragismo di Cosa Nostra e sulla conseguente trattativa Stato-mafia, di cui il leader di Forza Italia e il suo braccio destro (attualmente in galera per concorso esterno in associazione mafiosa) sarebbero stati protagonisti, sono le rivelazioni intercettate in carcere del boss di Brancaccio Filippo Graviano. La notizia è all’apparenza una ’bomba’ che arriva a pochi giorni dalle elezioni regionali siciliane in programma il prossimo 5 novembre.

E, invece, i principali mass media italiani (tg, giornali e siti internet) decidono di relegarla in spazi marginali o, addirittura, di oscurarla del tutto. Ecco una breve carrellata del modo in cui è stato trattato l’argomento.

Elezioni siciliane e patto del Nazareno mettono il bavaglio ai Media?

Probabilmente la concomitante campagna elettorale in vista delle elezioni regionali in Sicilia, che vedono Silvio berlusconi da oggi nell’isola con destinazione Palermo e Catania, ha spinto i telegiornali a dare poco risalto alla notizia della nuova indagine per mafia che coinvolge il fondatore di FI come presunto mandante delle stragi del 1992-93. Oppure è il clima bipartisan da patto del Nazareno con il Pd di Matteo Renzi, in funzione anti M5S, ad aver convinto i direttori degli spazi informativi di Rai e Mediaset ad edulcorare i fatti.

Berlusconi e le stragi di mafia nei tg

Comunque sia andata, nessun tg dell’ora di pranzo del 31 ottobre presenta la notizia nei titoli di testa. Il Tg1 delle 13.30 decide di accennare indirettamente ai fatti solo dopo 14 minuti, estrapolandoli da una dichiarazione del grillino Simone Valenti che chiede a Matteo Salvini di “prendere le distanze” dall’alleato Berlusconi.

Il perché di questa uscita viene spiegato solo 6 minuti più tardi da un servizio di 1 minuto e mezzo in cui la notizia dell’indagine per mafia viene spiegata, anche se al condizionale (B. e Dell’Utri “sarebbero” indagati). Giravolte stilistiche anche per i tg di ‘casa’ Mediaset. Il Tg5 delle 13.00 ovviamente non ne parla nei titoli ma, dopo 10 minuti, la conduttrice legge asetticamente una nota dell’avvocato berlusconiano Niccolò Ghedini che denuncia la solita “giustizia a orologeria”.

Ma dei fatti contestati al duo B.&D. non c’è traccia. Anche su Studio Aperto delle 12.30 niente notizia, ma largo spazio alla “solidarietà bipartisan” offerta da (quasi) tutti i partiti e alla richiesta rivolta al ministro della Giustizia Andrea Orlando di attivare gli ispettori contro i pm che avrebbero permesso la “fuga di notizie”. Il Tg4 delle 11.30, invece, decide direttamente di cancellare i fatti: zeru tituli come direbbe Josè Mourinho. Passano poche ore e, nelle edizioni serali, la non-notizia sparisce definitivamente.

I siti internet

Sulle home page dei principali siti internet di informazione, Corriere.it, Repubblica.it e Lastampa.it (sono stati i primi due a pubblicare lo scoop), le cose vanno un po’ meglio, ma solo per breve tempo.

Nello spazio di qualche ora la notizia dell’indagine per mafia su Berlusconi viene retrocessa a fondo pagina, sostituita da notizie su Halloween, Grande Fratello Vip e Kevin Spacey. Con il colpo finale dell’ennesimo attentato terroristico, stavolta compiuto a New York.