Marco Occhetti, meglio conosciuto come "Kim", dal 1986 al 1994 chitarrista e cantante dello storico complesso de i "Cugini di Campagna", si ritroverebbe da tempo in condizioni economiche precarie. Da un po' di tempo infatti, per sopperire ai bisogni familiari, è costretto ad esibirsi con la sua chitarra per le vie della Capitale. Occhetti, che ora ha 58 anni, sembra essersi calato perfettamente nel ruolo di artista di strada, ma come rammenta lui stesso, per lui è possibile esibirsi solo "pochi minuti al giorno", poichè le severe licenze del Comune Capitolino, per il momento, gli hanno concesso solamente due ore di esibizione al giorno.
Il grido d'allarme lanciato dall'artista ai media fa però scalpore, specialmente risfogliando tutta la sua carriera, e vedendo come l'ex "biondino" dei Cugini, tra anni ottanta e novanta era catapultato nell'elite musicale, con esibizioni, assieme ai Cugini, nei massimi circoli musicali dello Stivale: balere, discoteche, feste di paese anche ovviamente all'estero. Specialmente nei paesi dell'Est Europa, dove "i Cugini" erano popolarissimi. Poi, a metà degli anni novanta, l'improvvisa rottura con i "capelloni": "Decisi io di andarmene" sostiene Occhetti. "Non mi trovavo più bene assieme a loro" confessa l'uomo. "C'erano i primi contrasti, non mi hanno nemmeno versato i contributi, inventandosi mille trabocchetti."
Anche per questo, secondo Occhetti, l'uomo verserebbe in precarie condizione economiche, aggravate anche dal fatto di avere a carico un un fratello e la madre, entrambi invalidi.
"Il gruppo mi ha messo sempre i bastoni tra le ruote dopo la mia uscita" lamenta l'ex chitarrista del complesso. Inoltre, parrebbe anche che l'uomo, per continuare la sua attività, abbia anche cercato di utilizzare il brand del gruppo, ma senza riuscirci, negli anni successivi alla sua uscita: "Solo per i primi anni sono riuscito a lavorare sull'onda di popolarità come ex cantante del gruppo, poi il successo è diminuito, e ho iniziato a faticare".
Ora Occhetti, stringe i denti, pur non chiedendo la carità, ma svolgendo ugualmente il mestiere che ha sempre fatto, quello del musicista. Quello che sembra voler segnalare, è la situazione che affligge, come lui, tutta quella parte di artisti "dimenticati", che con la crisi economica, sono finiti in rovina. Un sistema previdenziale che talvolta, per equivoci dovuti agli stessi contribuenti, o a cavilli burocratici, fa sì che personalità dello spettacolo, anche popolarissime, versino in simili condizioni. Un altro caso che si ricorda, è quello che coinvolse anche Franco Califano, che fece un appello per segnalare la sua difficile situazione economica durante l'ultimo periodo della sua vita.