Il vettore utilizzato nell'ultimo lancio si chiama Hwasong-15 e sarebbe in grado di colpire qualunque obiettivo "in tutto il territorio americano". Kim Jong-un in persona lancia la sua sfida grazie alla nuova arma che può montare una "testata nucleare ultra larga". L'annuncio in tal senso arriva dai media della Corea del Nord, erano le ore 12 di Pyongyang (le 4.00 del mattino in Italia) quando la TV di Stato ha informato la popolazione di un "successo storico". Nel corso della trasmissione è stata fornita la scheda tecnica del nuovo vettore e l'ufficializzazione del piccolo Stato comunista nella sua posizione di "Stato nucleare".
Se tutto corrisponde al vero e non è un proclama di regime, l'arma che il giovane dittatore asiatico aveva preannunciato nel corso del suo famoso discorso di inizio anno è una realtà e la minaccia nordcoreana all'indirizzo di Washington è diventata decisamente più seria.
I dettagli dell'ultimo lancio
L'innovativo vettore Hwasong-15 sarebbe in grado di coprire 950 km e l'altitudine di 4.475 km. Dopo una pausa durata più di due mesi dall'ultimo test, tempo necessario probabilmente per mettere a punto la nuova arma, le forze armate nordcoreane hanno provveduto al lancio. Il missile è partito dalla provincia di Pyongsong alle 3.17 del 29 novembre, ora locale, ed è rimasto il volo per circa 53 minuti prima di inabissarsi in mare a circa 250 km dalle coste del Giappone, in una zona economica esclusiva di pertinenza nipponica.
Un ulteriore affronto nei confronti di Tokyo, dopo che gli ultimi due lanci effettuati alla fine di agosto ed alla metà di settembre avevano violato lo spazio aereo giapponese. Il terzo è piombato in acque territoriali del Sol Levante, motivo per cui il premier Shinzo Abe ha dichiarato immediatamente lo stato di crisi, convocando il governo.
L'ultima provocazione di Pyongyang è stata giudicata inaccettabie anche dalla Corea del Sud, la risposta di Seoul è stata immediata con il lancio di un missile che si è inabissato praticamente tra la penisola coreana ed il Giappone. "Ci occuperemo di questo", è stato il commento del presidente americano Donald Trump.
Contatto Trump-Abe
Immediatamente dopo l'accaduto, il presidente degli Stati Uniti ed il primo ministro giapponese si sono sentiti telefonicamente. "Il presidente Trump ed il premier giapponese Abe hanno concordato che le azioni del regime nordcoreano stanno mettendo in serio rischio la sua sicurezza e lo stanno isolando maggiormente dalla comunità internazionale" ha sottolineato la nota ufficiale della Casa Bianca che assicura come "i due leader ribadiscono il loro impegno a combattere in tutti i modi questa minaccia".
Possibile un nuovo test nucleare
Considerate le dichiarazioni trionfalistiche del regime, i servizi segreti della Corea del Sud non escludono che Kim Jong-un ordini anche il settimo test nucleare, a tre mesi di distanza dall'ultimo effettuato.
Il lancio notturno, secondo la nota dell'agenzia di stampa Yonhap, ha avuto principalmente lo scopo di mostrare le capacità missilistiche raggiunte da Pyongyang, ma è stata anche una risposta al recente provvedimento di Washington che ha reinserito la Corea del Nord nella lista dei Paesi 'sponsor del terrorismo internazionale', oltre ad un chiaro monito verso la Cina che, agli occhi del regime, avrebbe la 'grave colpa' di aver sottoscritto a suo tempo l'inasprimento del nuovo pacchetto di sanzioni decise dalle Nazioni Unite. Tutto questo nonostante il cordiale scambio di messaggi tra Kim Jong-un ed il leader cinese Xi Jinping, in occasione della conferma di quest'ultimo alla guida del governo di Pechino.