Era nascosto tra i cespugli e qualche rifiuto il corpo di Giovanna Piras, la povera donna che il 13 gennaio del 2014 era scomparsa all’età di 54 anni da Assemini. A trovarlo ieri notte poco lontano da centro abitato dello stesso paese in cui era scomparsa, una coppia che come spesso accadeva stava facendo una passeggiata dopo cena vicino al centro abitato. I due passanti hanno visto da lontano degli abiti rovinati e avvicinandosi hanno notato che oltre ai vestiti c’era anche qualcos’altro. Immediata la telefonata al 112 e velocissimo l'arrivo di una pattuglia dei Carabinieri che ha immediatamente svolto le indagini.
Vicino al corpo della povera donna è stata, infatti, trovata una borsa che apparteneva alla signora scomparsa e che conteneva un portafoglio con tanto di documenti di identità. Oltre a questo anche numerose boccette di medicinali che potrebbero essere dei farmaci che abitualmente Giovanna Piras prendeva e che potrebbero anche essere la causa della morte, magari per intossicazione da medicinali.
Per questo motivo i militari del Nucleo Investigativo di via Nuoro hanno dato subito un volto a quel corpo quasi mummificato: è stato trovato in uno stato di decomposizione piuttosto avanzato. Soltanto però l’autopsia – che si svolgerà in questi giorni al Policlinico di Monserrato – potrà dare le certezze sull’identità della donna e sulle probabili cause della morte.
Le indagini dei Carabinieri sono ancora in corso. La scomparsa della donna era stata anche seguita dalla trasmissione televisiva di Rai Tre “Chi l’ha Visto”, condotta da Federica Sciarelli. Un particolare: la donna è stata ritrovata con gli stessi abiti con cui sarebbe uscita di casa tre anni fa e che erano stati segnalati dal marito anche al programma tv.
Il marito colpevole?
La scomparsa di Giovanna Piras era avvenuta nel lontano giugno di tre anni fa e allora – il pubblico ministero Emanuele Secci – aveva iscritto nel registro degli indagati (con la pesante accusa di omicidio colposo) il marito della donna, un pensionato di allora 58 anni che non aveva convinto da subito gli inquirenti con le sue dichiarazioni.
L’uomo infatti aveva sostenuto all’epoca che la moglie nelle giornate della scomparsa – il 28 e il 29 di gennaio – sarebbe stata a casa come spesso accadeva. Questo aveva dichiarato agli inquirenti che però l’avevano subito smentito. I Carabinieri del Ris, il reparto d’investigazioni scientifiche dell’Arma, avevano infatti analizzato il luogo della scomparsa e aveva prelevato numerose tracce biologiche che avevano smentito la sua tesi. Le analisi effettuate nei laboratori dell’Arma avevano infatti dimostrato che quelle tracce trovate su una sigaretta e su una tazzina di caffè fossero in realtà di una persona di genere maschile, un uomo insomma. Questa la prova – almeno secondo il marito – che appunto la moglie fosse ancora viva.
Ma così purtroppo non è stato.
Ora è in carcere per violenza
L’uomo – ora 61enne – recentemente è anche tornato alla ribalta delle cronache per essere stato accusato di aver palpeggiato un’insegnante che passeggiava nel lungomare del Poetto. L’uomo – dopo una breve fuga– era stato intercettato poco distante dai Carabinieri della Stazione di San Bartolomeo che avevano soccorso la vittima, una 40enne cagliaritana. Le dichiarazioni della donna - che aveva fornito una descrizione dettagliatissima del suo aggressore – aveva permesso ai militari di acciuffarlo in un batter d’occhio. Giorgio Garau – arrestato lo scorso agosto – si trova tuttora rinchiuso in una cella del carcere di Uta con la pesante accusa di violenza su una donna. Ora le ulteriori indagini dei Carabinieri e l’autopsia sul corpo della povera Giovanna Piras, potranno raccontare qualcosa in più sulla sua tragica scomparsa.