Non accennano a diminuire le tensioni ad Ostia, nuovamente scenario di violenza legata alla malavita locale.

Intorno alle 22:00 di sabato, cinque colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro la porta dell’abitazione di un membro del clan Spada, situata in via Fortini, luogo considerato roccaforte della famiglia che gestisce i traffici di droga sul litorale romano.

I proiettili, bloccati dal portone blindato della casa, non avrebbero provocato feriti.

La foto con la Meloni e la polemica

Di Silvano Spada, proprietario trentatreenne dell’abitazione con diversi precedenti penali, si era sentito parlare nelle scorse settimane in seguito alla pubblicazione sul suo profilo Facebook di una foto che lo ritraeva accanto all’esponente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e a Monica Picca, candidata di centrodestra per le elezioni alla presidenza del X Municipio, il cui ballottaggio tenutosi domenica 19 novembre ha visto trionfare Giuliana Di Pillo per il M5S.

L’immagine aveva causato forti polemiche da parte dei grillini, che gridavano alla vicinanza del centrodestra alla malavita ostiense, mentre lo stesso Silvano Spada aveva ribadito di come, in presenza delle rappresentanti politiche in zona, avesse chiesto loro uno scatto senza alcuna familiarità.

Poco dopo l’esplosione dei colpi contro il portone un’altra abitazione sembrerebbe essere stata presa di mira, quella del fratello Giuliano Spada situata nella vicina via Baffigo, colpita a sprangate da ignoti.

L'aggressione al giornalista di Nemo

Il clan ostiense era salito agli onori della cronaca in particolare a seguito della brutale aggressione da parte di Roberto Spada ai danni di Daniele Piervincenzi, reporter della trasmissione di Rai2 “Nemo – Nessuno esluso”, e del cameramen Edoardo Anselmi, in seguito alla quale il giornalista ha riportato la frattura del setto nasale.

Solo pochi giorni fa la procura aveva respinto l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato della famiglia, e l’uomo resta in carcere con l’accusa di violenza provata aggravata dal metodo mafioso, considerando soprattutto che la violenza si è consumata in un luogo pubblico alla presenza di testimoni senza alcun timore da parte del soggetto che sembrava rivendicare il diritto di poter stabilire chi potesse o meno stanziare in quello che, evidentemente, considera il “suo territorio”.

Da qui l’aggravante del metodo mafioso.

Altri episodi di violenza

Ancora disordini, dunque, sul litorale romano dove la malavita locale sembra essere in fermento.

Oltre all’aggressione ai degli inviati di Rai2, si aggiungono alla lista degli episodi di violenza che hanno preceduto gli accadimenti della notte scorsa: l’incendio del portone del circolo del PD di Ostia e la sparatoria consumatasi in una pizzeria di zona in cui sono stati feriti il proprietario 51enne del locale, Alessandro Bruno, ed il pizzaiolo Alessio Ferreri, nipote del boss Don Carmine Fasciani.