La notizia arriva dalla versione online del quotidiano Il Resto del Carlino. In un articolo dal titolo “Stupro di Rimini, la frase choc. ‘Alle donne piace’”, firmato da Paolo Rosato, il giornale bolognese rende conto di uno spiacevole episodio avvenuto nella giornata di ieri, 27 agosto. Tra i vari commenti apparsi sotto un altro articolo, “Rimini, stupro in spiaggia. «È stato un incubo, ora voglio solo tornare a casa»”, postato sulla pagina ufficiale Facebook del quotidiano (e presto cancellato), ce n’è uno che ha suscitato l’indignazione di tutti.

“Peggio ma solo all’inizio, poi la donna diventa calma ed è un rapporto normale”, scrive un utente che si firma Abid Jee, sostenendo di avere 24 anni e di svolgere la professione di mediatore culturale presso la cooperativa sociale Lai Momo di Bologna. La stessa cooperativa, pressata dall’assessore al Welfare del Comune di Bologna, Luca Rizzo Nervo, oggi conferma l’identità di Abid Jee e promette drastici e immediati provvedimenti. Il leader della Lega Matteo Salvini commenta, invece, a modo suo: “Mediatore culturale immigrato difende lo stupro. Io lo rispedirei a casa a calci...nelle palle”.

Il commento di Abid Jee dopo i bestiali fatti di Rimini

Dunque, secondo la persona che su Facebook si fa chiamare Abid Jee (la cui identità è stata confermata), le donne proverebbero piacere nell’essere violentate.

Logico che nei primi, concitati, momenti dello stupro sia “peggio”, sostiene colui il quale ha anche il coraggio di identificarsi come “mediatore culturale e operatore sociale. Dal 25 dicembre 2016 a oggi, Bologna”. Niente paura, però, almeno per i bestiali aggressori, perché dopo un po’ “la donna diventa calma” e il rapporto sessuale diventa “normale”.

Tutto questo secondo lui sarebbe avvenuto anche a Rimini?

La conferma della sua identità da parte di Lai Momo

“Abbiamo verificato e confermiamo che si tratta di un nostro dipendente”, conferma intanto la coop Lai Momo con un post su Facebook, ribadendo condanna delle frasi scioccanti contenute nel post del suo dipendente, poiché “profondamente contrarie ai principi che sono alla base del nostro pensiero e del nostro modo di lavorare”.

Lai Momo assicura, inoltre, di stare prendendo “tutti i provvedimenti necessari” che verranno comunicati alla stampa e alle autorità competenti il prima possibile.

Le accuse dell’assessore Rizzo Nervo

L'assessore al Welfare del Comune di Bologna, a guida Pd, Luca Rizzo Nervo, giudica “di inaudita gravità e del tutto intollerabile” il contenuto della frase postata da Jee e pretende dalla cooperativa Lai Momo di “agire di conseguenza”. Rizzo Nervo, però, invita a stare attenti a non colpevolizzare l’intera categoria dei mediatori culturali perché “la responsabilità è personale”.