In Italia viene aggredito più di un arbitro al giorno. L’Osservatorio violenza dell’Associazione italiana arbitri da anni si spende per registrare casi di aggressioni o episodi di aggressioni fisiche gravi. Ruolo delicato quello dell'arbitro, che fa comunque parte del gioco, motivo per il quale sorprende come a scagliarsi contro questa figura siano spesso gli stessi protagonisti della partita, sia sul campo che dagli spalti, anche all'estero, proprio come accaduto in Argentina.

Terna arbitrale presa di mira dai tifosi

Sangue su pavimento e pareti, come sul set di un film horror.

Purtroppo si ci trova all’interno di uno spogliatoio di un arbitro argentino che stava dirigendo una partita (Juventud de Pergamino e Independiente de Chivilcoy) del campionato Federal B, categoria di ‘secondaria importanza’ ma sentita da tifosi e calciatori come fosse una finale di Champions League. Circolano virali sul web le immagini, all’interno della stanza adibita ad ospitare la terna arbitrale, che raffigurano il direttore di gara stremato in un angolino dello spogliatoio. Diversi i segni sul naso, sulle gambe, sul braccio, chiara conseguenza di un'aggressione, contornata anche da una serie di tagli, probabilmente provocati da oggetti contundenti. Ma ecco i dettagli dell’accaduto.

Immagini raccapriccianti

Terminato l’incontro, i tifosi – meglio definirli teppisti – della Juventud son scesi in campo alla ricerca dell’arbitro, prontamente trovato in compagnia dei suoi colleghi, anch’essi pestati a sangue senza scrupoli. Assistenti e fischietto presi di mira da chi al termine dei 90 minuti di gioco aveva perso l’incontro per 1 a 0 di un match valido per i quarti di finale della competizione locale.

Motivo dell’aggressione? Non è dato saperlo ma, probabilmente, la sconfitta dei propri beniamini potrebbe essere arrivata per via di alcune decisioni arbitrali discutibili, che comunque non sono una valida motivazione per pestare a sangue chi stava svolgendo la propria professione.

Immediato l’intervento delle forze dell’ordine – seppur blando e inconsistente – che niente hanno potuto fare per mettere a riparo Bruno Amiconi (l'arbitro), Marcelo Acosta e Mauricio Luna (gli assistenti), sopraffatti da attimi di terror, che potevano anche concludersi nel peggiore dai modi dopo l’aggressione subita.

Attualmente i tre uomini sembrano essersi ripresi, anche se un avvenimento del genere non sarà facilmente dimenticato dalla terna arbitrale.