In questo clima di feste natalizie, quando ormai ci si accinge a lasciare questo 2017 scosso su più fronti e dai più svariati motivi, ecco che un nuovo timore sconvolge la popolazione mondiale e, in modo particolare, l'Europa . Nei giorni immediatamente precedenti il Natale, il sedicente stato islamico aveva, infatti, congelato quella spensieratezza che fa da cornice al 24 e 25 dicembre minacciando il Vaticano. Ma, come qualcuno aveva sostenuto, si è trattato di una minaccia fine a se stessa, senza conseguenze nefaste.

La situazione sembrava essersi rasserenata.

Ma su Site - il sito web statunitense che monitora l'Isis, segnalando eventuali minacce terroristiche, grazie all'analisi dei post online - emerge una nuova, terrificante minaccia che sconvolge l'Occidente intero, trasmutando l'attesa di dire addio a questo anno e dare il benvenuto al 2018 tra ansia e preoccupazioni generali.

Il precedente in Turchia

La complessità della minaccia e il timore che un attacco possa verificarsi concretamente deriva dal ricordo della tragica notte del 31 dicembre 2016. Palcoscenico è stata la città di Istanbul, in Turchia: nella discoteca Reina fecero irruzione alcuni assalitori, due o tre in tutto, che seminarono il terrore sparando sui presenti e provocando quasi 39 vittime e 69 feriti.

L'attacco fu rivendicato il giorno successivo.

Giorni di terrore in Occidente

Dal precedente suddetto deriva, allora, l'angoscia e la paura che qualcosa di brutto possa accadere proprio nel momento in cui ci si accinge a dire addio a questo 2017. Quando, cioè, ci si riunisce nei locali o nelle piazze per i cenoni, i concerti tra amici e parenti, i brindisi di mezzanotte.

Quando - insomma - ci si augura non semplicemente un anno nuovo, ma un anno più tranquillo, anche e, forse, soprattutto da questo punto di vista.

La paura dei musulmani e i controlli antiterrorismo

La paura di un attentato terroristico non lascia indifferente neppure il mondo musulmano, in cui il livello di preoccupazione è alle stelle; si tenga conto del fatto che molte delle vittime degli attentati sono persone - appunto - di fede musulmana (Pakistan, India, Medio Oriente).

Nel frattempo, al Viminale, l'attenzione si è focalizzata sullo stato di sicurezza nel Paese, ribadendo la necessità di non diminuire lo stato d'allerta in vista dei festeggiamenti per l'ultimo dell'anno e di mantenere attivi i controlli relativi agli obiettivi considerati sensibili.