Tra i punti fondamentali che hanno caratterizzato il bilancio di tutta l'attività svolta durante il 2017, effettuato dalla Uil P.A. di Agrigento, ci sono sicuramente: la funzionalità della stessa pubblica amministrazione, i rinnovi contrattuali, la sicurezza e la salubrità nei luoghi di lavoro.
Questi saranno gli elementi che caratterizzeranno gli obiettivi del 2018, che avranno ufficialmente inizio con il congresso e le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze dei lavoratori. Principale priorità è la necessità di risolvere le problematiche relative alle condizioni degli operatori per la sicurezza, soprattutto, di quelle della Polizia Penitenziaria agrigentina.
Dietro le sbarre dell'indifferenza
Come si legge nella nota siglata da Linda Bellia e Calogero Speziale, il sindacato pone l'attenzione sulle criticità della Casa Circondariale "Petrusa", con particolare attenzione alle condizioni precarie dell'intera struttura che, purtroppo, pongono l'incolumità del personale ad un livello di alto rischio. A complicare ulteriormente il quadro della situazione, si aggiungono i fattori di: isolamento e ubicazione difficilmente raggiungibile della struttura, la quasi totale assenza di manutenzione dell'impianto di riscaldamento, che rende invivibile il luogo di lavoro.
Ultimo punto in agenda, ma non meno grave, è l'esiguo numero di figure professionali impiegate e che ha condotto il personale attualmente in attività a proclamare lo stato di agitazione: situazione che non permette di raggiungere un accordo con l'attuale Direzione della "Petrusa".
Ma la condizione di lavoro e della riduzione del personale di Polizia Penitenziaria non è l'unico tallone d'Achille della struttura (che registra la presenza di un dirigente per soli tre giorni alla settimana, con un relativo rischio per l'ordine e la sicurezza dell'intero indotto strutturale): la mancanza di dialogo tra sindacati e istituzioni competenti con la dirigenza del carcere, causa notevoli dissapori che, purtroppo sfociano spesso in disordini e tumulti.
Un esempio molto recente, è l'increscioso episodio di violenza verificatosi il 14 novembre, quando un detenuto della sezione "Omega" ha aggredito violentemente, scagliandosi su con veemenza, una guardia in servizio tentando la fuga.
Episodio che alimenta malcontento e nervosismi all'interno dei sindacati, ma soprattutto tra il personale che a causa delle condizioni fatiscenti della struttura, la mancanza dei più basilari presidii igienici, il ridotto numero di risorse umane e la scarsa collaborazione esterna delle istituzioni, rischia di trovarsi, ancora una volta, in un limbo irrisolto dal quale è difficile uscire.