È passato poco più di un anno dal disastro Aereo che ha visto coinvolta la Chapecoense, squadra brasiliana militante nel Campeonato Brasileiro Sèrie A. Nella notte tra il 28 e il 29 novembre 2016, infatti, precipitò il volo LaMia Airlines 2933 diretto all'aeroporto Josè Maria Cordoba, a 50 km da Medellin. Fu coinvolta tutta la squadra brasiliana, lo staff, i giornalisti, con un bilancio di 71 morti e 6 feriti sopravvissuti miracolosamente allo schianto. È ormai ufficiale che in quel giorno, il disastro aereo sia stato causato da una mancanza di carburante in volo con conseguente spegnimento dei motori e avaria elettrica.

Ma non è tutto. Secondo quanto dichiarato da Gustavo Vargas, Ceo della LaMia, il comandante Miguel Quiroga avrebbe modificato il piano di volo stabilito, il quale prevedeva un rifornimento di carburante a Bogotà. Sembra infatti che il pilota non abbia voluto dichiarare alla torre di controllo dell'aeroporto di Medellin di essere a corto di carburante nel timore di ricevere la revoca della licenza di volo poichè egli stesso stava violando le norme relative alla scorta di carburante.

Le condizioni dei superstiti allo schianto aereo

Tra i giocatori superstiti ci sono il portiere Jackson Follmann, che è tornato ad allenarsi nonostante l'amputazione all'arto destro, obbligandolo però all'uso di una protesi; Alan Ruschel, rimasto illeso nello schianto, continua a giocare e a fare gol.

Segnò anche nell'amichevole del primo settembre, giocata allo Stadio Olimpico contro la Roma, su calcio di rigore, festeggiando con gli occhi e le braccia rivolti al cielo in memoria dei suoi compagni di squadra deceduti; per Hèlio Neto invece il recupero è stato lento dato che nei giorni successivi al disastro aveva subito una sorta di amnesia dovuta ai traumi riportati.

Da allora il giocatore ha incredibilmente bruciato le tappe nel percorso riabilitativo, venendo già dimesso dall'ospedale dopo un mese dall'accaduto. Nell'aprile scorso il difensore 32enne ha annunciato poi sul proprio profilo Twitter il ritorno sui campi di allenamento. Intanto la Chapecoense è stata ricostruita con una nuova rosa, grazie anche ai diciannove prestiti gratuiti ottenuti dalla società, con la conseguente salvezza nella massima serie brasiliana. Tutto il mando ha parlato del miracolo Chape, non c'è nessuno ora che non conosca il nome di una società che era sconosciuta a molti, ma quanto è stato alto il prezzo da pagare al destino.