La morte di George Floyd, l'uomo rimasto ucciso durante un fermo di polizia a Minneapolis lo scorso 25 maggio, ha scosso l'opinione pubblica mondiale con un'ondata di cortei e proteste che hanno interessato gli Stati Uniti. Decine di migliaia di manifestanti, infatti, hanno messo a ferro e fuoco le città incendiando vari dipartimenti di polizia e attività commerciali. La maggioranza, invece, ha protestato pacificamente contro il razzismo e la violenza sistemica nei confronti delle minoranze da parte della polizia: le ultime parole pronunciate da Giorgio Floyd, 'I can't breathe' sono di fatti diventate lo slogan di protesta per le strade degli Stati Uniti e del movimento Black Lives Matter.

L'agente Derek Chauvin, accusato di aver ucciso George Floyd con la complicità di altri tre agenti, nei giorni seguenti il fatto è stato licenziato e successivamente arrestato con l'accusa di omicidio volontario. George Floyd sarebbe infatti morto per asfissia causata dalla compressione del ginocchio dell'ex agente sul collo. Messaggi di solidarietà sono arrivati anche da manifestanti in altri paesi del mondo i quali, mediante lo slogan Black lives matter, si sono riversati per le strade con il pugno chiuso teso di fronte alla polizia, con l'obiettivo di sconfiggere ovunque razzismo e discriminazioni.

Cauzione milionaria per l'ex agente Derek Chauvin

La situazione, dal punto di vista penale, per l'ex agente del dipartimento di Minneapolis si fa sempre più difficile.

Trasferito, nei giorni scorsi, nel carcere di massima sicurezza della contea di Hennepin (struttura del Correctional Facility- Oak Park Heights di Stillwater), Chauvin è apparso virtualmente davanti alla corte per l'incriminazione nella giornata di ieri, 8 giugno. Il giudice Jeannice Reding ha accolto la richiesta dell'accusa fissando una cauzione di 1 milione e 250 mila dollari senza condizioni, o 1 milione con condizioni come il non prendere parte ad altri lavori nell'ambito della sicurezza, non detenere più armi, lasciare il Minnesota e non avere più contatti con la famiglia della vittima.

Al termine dell'audizione, il giudice ha stabilito che un simile importo è motivato dalla gravità delle accuse nei suoi confronti e dalla veemenza dell'opinione pubblica che ne metterebbero a rischio l'eventuale libertà condizionata. Il 29 giugno, Derek Chauvin apparirà di nuovo davanti al giudice del circondario di Minneapolis, data in cui saranno presenti anche gli altri tre ex agenti di polizia coinvolti nell'omicidio.