La salma di Serena Mollicone (18 anni al momento della morte) è tornata a casa, accolta dal padre, dai parenti e dai suoi compaesani. La sosta dei resti presso il laboratorio di medicina legale a Milano è finalmente conclusa. Ora la ragazza ha ricevuto le giuste esequie funebri, terminando davvero il suo viaggio su questa terra. Il cadavere della Mollicone era stato trasportato presso il precitato laboratorio nel mese di Marzo 2016, su disposizione della Procura della Repubblica di Cassino. Un atto dovuto dalle autorità, al fine di condurre le opportune analisi ed approfondimenti sul corpo della giovane che oggi, se fosse ancora viva, avrebbe 34 anni.

Un anno di duro lavoro da parte degli esperti che ha comunque dato i suoi frutti: sul cadavere di Serena sono stati scoperti infatti dettagli clamorosi. Svolte inquietanti, ma interessanti ai fini di indagine, che coinvolgerebbero la caserma di Arce dove, come ipotizzato dagli inquirenti, la vita di Serena sarebbe stata spezzata in maniera violenta.

Ricordiamo che per l'omicidio di Serena Mollicone sono al momento indagati il comandante della stazione locale (all'epoca dei fatti) e la sua famiglia: moglie e figlio (quest'ultimo della stessa età di Serena). Un delitto in cui sarebbero coinvolti altri tre Carabinieri che all'epoca dell'omicidio della Mollicone lavoravano ad Arce.

La salma della 18enne ha fatto dunque ritorno a casa.

Un viaggio non del tutto tranquillo, poiché (come leggiamo dal sito web Radio Cassino Stereo) ci sono stati alcuni rallentamenti durante il tragitto, a causa di un incidente stradale. Un ultimo saluto caloroso quello dei compaesani di Serena: due ali di folla l'hanno abbracciata lungo la strada che porta nella cittadina, passando per la Madonnina di Lourdes, la chiesa ed infine il cimitero di Rocca d'Arce dove la ragazza è stata sepolta.

Le indagini proseguono, ma a chiedere giustizia non è solo Guglielmo Mollicone, ma anche Maria, figlia del brigadiere Santino Tuzi (59 anni al momento della morte). Quest'ultimo, lo ricordiamo, lavorava anche lui ad Arce all'epoca del delitto di Serena. L'uomo terminò la sua vita tragicamente, suicidandosi nel 2008.

Una tesi a cui la famiglia di Tuzi non ha mai creduto.

Serena Mollicone: una congiura in caserma? Parla il padre

Il settimanale Giallo ha riportato recentemente alcune importanti considerazioni di Gugliemo Mollicone, papà di Serena. Parlando dei presunti assassini della figlia, l'uomo ha dichiarato che la lista degli indagati potrebbe aumentare di numero nel prossimo futuro. Secondo Gugliemo, le persone coinvolte nella morte di sua figlia non sarebbero soltanto i quattro militari, il maresciallo e la famiglia di quest'ultimo. Per l'uomo, ci sarebbe stato anche qualcun altro ad aiutare gli assassini di Serena a trasportare il corpo della 18enne nel bosco dove è poi stato trovato. Per aggiornamenti su questa ed altre notizie di cronaca, continuate a seguirci.