Il nuovo allarme è quello delle armi biologiche e viene sollevato dai servizi segreti statunitensi. Non è affatto una notizia clamorosa, nè tantomeno una novità: oltre dieci anni fa era già stato presentato un rapporto sugli esperimenti in Corea del Nord per mettere a punto armi batteriologiche in grado di diffondere incontrollabili epidemie. Secondo le ultime analisi, però, questo programma di potenziamento procede di pari passo con i progetti di sviluppo delle armi nucleari. Tutto ciò si muove paradossalmente in parallelo con i segnali di una possibile distensione che arrivano dal mondo dello sport: dalla Coppa dell'Asia Orientale che si sta svolgendo in Giappone e che vede tra i protagonisti la Nazionale nordcoreana insieme ai padroni di casa, ai 'cugini-nemici' del Sud ed alla Cina, ma anche dalle prossime Olimpiadi invernali che si terranno il prossimo febbraio a Pyeongchang, in Corea del Sud.

Secondo alcune indiscrezioni riportate da Bloomberg, gli Stati Uniti potrebbero decidere per quel periodo di sospendere le incessanti esercitazioni delle proprie forze armate nel Mare del Giappone e nei cieli della penisola coreana, congiuntamente alle forze armate di Seoul.

Il pericolo di una guerra batteriologica

Quello lanciato dagli esperti dell'intelligence americana e riportato dal Washington Post non è un elemento nuovo e, come ricorda l'autorevole organo di informazione, anche nel 2006 la CIA inviò al Congresso un report secondo i cui dettagli era in corso in Corea del Nord un progetto segreto su un'arma biologica. In base al rapporto attuale, invece, gli scienziati al servizio di Kim Jong-un avrebbero già sperimentato la produzione di ordigni con i batteri di patologie virali come colera, antrace e peste.

La paura degli esperti statunitensi è quella di una possibile produzione su scala industriale relativa a queste armi, i cui effetti sarebbero certamente più lenti, ma devastanti tanto quanto quelli di una testata atomica.

Il derby del 38° parallelo

Intanto si è svolto a Tokyo l'atteso confronto calcistico tra le due Coree, nell'ambito della Coppa dell'Asia Orientale.

Il risultato non è stato certamente gradito al regime, visto che ha vinto la Corea del Sud grazia ad un gol realizzato al 19' della ripresa dal difensore Ri Yong-chol. La Corea del Nord è apparsa meno in palla rispetto alla volitiva prestazione contro il Giappone ed il match ha visto i sudcoreani decisamente superiori dal punto di vista tecnico e tattico ed anche più pericolosi in zona-gol, al di là di quello messo a segno nel secondo tempo.

Dopo due partite, dunque, i nordcoreani sono ultimi a quota zero, in testa alla classifica c'è il Giappone a punteggio pieno dopo il successo per 2-1 sulla Cina. La partita tra le due Coree è stata comunque caratterizzata da un certo nervosismo, palese tra i 22 in campo. Emblematico il momento in cui le due squadre sono uscite dal tunnel, con i rispettivi giocatori che hanno evitato accuratamente di guardarsi in faccia. Nel corso del match c'è stato anche qualche intervento duro, come quello dell'attaccante nordcoreano Kim Yu-song che è stato ammonito dopo aver sgomitato il capitano della squadra avversaria, Jang Hyun-soo. "Per noi era certamente una partita speciale - ha dichiarato Jorn Andersen, CT norvegese della Corea del Nord - non solo per i giocatori, ma anche per tutto il Paese.

Eravamo molto nervosi nella prima mezz'ora e molto meno sciolti rispetto alla gara contro il Giappone. In quel caso siamo stati sfortunati, oggi però non abbiamo giocato bene e non sono per nulla soddisfatto". Ad ogni modo, i rancori tra i due Paesi sono emersi a tratti anche su un campo di calcio. Tornando ai risultati sportivi, sta andando sicuramente meglio alla Nazionale femminile nordcoreana: le ragazze di Pyongyang, dopo aver sconfitto 2-0 la Cina, hanno vinto anche il derby coreano con il punteggio di 1-0. Grande protagonista è stata la centrocampista offensiva Kim Yun-mi, autrice di tutti e tre i gol realizzati dalla Corea del Nord nel torneo. La vittoria finale sarà decisa dalla sfida con il Giappone in programma il 15 dicembre, un'autentica finale considerato che anche le nipponiche sono a punteggio pieno.

La possibile 'tregua olimpica'

La notizia più importante che vede indirettamente protagonista il mondo dello sport è però quella che arriva da Bloomberg che, citando fonti anonime, ha riferito di una possibile sospensione delle esercitazioni militari congiuntre tra le forze statunitensi e quelle sudcoreane durante lo svolgimento delle Olimpiadi. La notizia, in realtà, è stata riportata anche dalla stampa sudcoreana ed il provvedimento sarebbe oggetto di discussione tra i comandi di Washington e di Seoul. A febbraio del prossimo anno, in effetti, dovevano svolgersi le annuali esercitazioni 'Key Resolve' e 'Foat Eagle', ma potrebbero essere posticipate a metà marzo proprio per il rispetto della tregua olimpica, visto che sarebbero state coincidenti con i Giochi invernali di Pyeongchang.

Interpellato sulla notizia, il ministero degli esteri della Corea del Sud non rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale. Secondo quanto detto da David Brenham, responsabile delle pubbliche relazioni del Comando statunitense nel Pacifico, "USA e Corea del Sud stanno discutendo sulla tempistica delle prossime esercitazioni. In merito, al momento opportuno, sarà diffuso un comunicato ufficiale".