Una vicenda rocambolesca. Gli uomini della polizia della cittadina di Ascoli Piceno hanno arrestato un uomo di origine Nigeriana per sfruttamento della prostituzione. Il sospettato è accusato di avere costretto al mestiere più antico del mondo una sua connazionale di 25 anni. Inoltre vessava la giovane donna con minacce e riti voodoo per costringerla a soggiacere alle voglie di diversi uomini.
L'arrivo in Italia e il giro
La giovane donna più che ventenne era giunta in Italia con la speranza di avere un futuro migliore. Come molte altre ragazze anche molto più giovani di lei, era stata ingannata con la falsa promessa di una vita migliore e appena arrivata nel nostro paese era stata sbattuta sul marciapiede.
Il suo aguzzino, un connazionale di origine nigeriana, l'aveva fatta prostituire immediatamente sulle strade di San Benedetto del Tronto, un comune in provincia di Ascoli Piceno. Ogni giorno la malcapitata era costretta a vendere il suo corpo per poche decine di euro, lo sfruttatore infatti per lasciarla libera voleva una somma di denaro pari a 18 mila euro. In più vessava la ragazza con minacce e riti strani esoterici e Voodoo, che servivano a costringere la donna e a renderla simile ad una schiava succube. La venticinquenne era anche stata violentata sessualmente da un altro connazionale e aveva subito lesioni gravissime al seno per via di un morso violento, che le era stato inferto al rifiuto di lei di prostituirsi.
Poi finalmente qualche settimana fa la giovane era riuscita a fuggire dal domicilio del presunto colpevole e si era rivolta alla polizia.
Le indagini e l'arresto
Le indagini sono partite grazie alla segnalazione della vittima. La giovane donna inoltre ha riferito agli inquirenti della sua rocambolesca fuga dalle grinfie del suo carceriere.
E' infatti riuscita a fuggire in un momento di distrazione dello sfruttatore e ad allontanarsi velocemente dal suo domicilio. Gli uomini del commissariato di San Benedetto del Tronto hanno arrestato l'uomo per sfruttamento della prostituzione. Gli agenti delle volanti hanno accertato che il presunto colpevole adoperava diverse costrizioni mentali e fisiche per indurre la giovane donna e le altre sue vittime a sottomettersi ai suoi voleri. In particolare, effettuava riti Juju, strane pratiche magiche adoperate soprattutto nei paesi sub sahariani e molto temute dalle popolazioni centro africane.