Una storia agghiacciante fatta di terrore e continue violenze. I magistrati del tribunale di Santiago del Estero, nell'Argentina settentrionale, Alfredo Daniel Perez Gallardo, Elida Suarez De Bravo e Lidia Paz hanno condannato a 12 anni e 8 mesi di carcere Domingo Bulacio per violenza sessuale. L'uomo è stato ritenuto colpevole di avere stuprato ripetutamente per 22 anni la figlia Antonia che aveva anche ridotto in schiavitù. Dagli abusi perpetratisi nel tempo sono anche nati 8 figli.

Il padre violentatore

Il colpevole, Domingo Bulacio, soprannominato anche "il mostro di villa Balnearia", era stato arrestato nel gennaio scorso, ricercato dalle autorità per più di 40 giorni di latitanza.

Dopo la denuncia della figlia Antonia per stupro e riduzione in schiavitù, infatti, l'uomo era riuscito a fuggire dal suo paese, risultando latitante. La vittima aveva trovato il coraggio di denunciare tutti gli orrori e gli abusi che aveva subito dal padre nell'arco di 22 anni, raccontando agli inquirenti tutte le angherie alle quali l'aveva sottoposta il genitore fin da quando era appena una quindicenne: una vita fatta di percosse, stupri e abusi.

La ragazza, dopo che la madre era scappata da casa, era stata trattata come se fosse la moglie dell'orco. Veniva anche costantemente minacciata di morte: un regime di terrore, una relazione incestuosa dalla quale erano nati ben 8 figli, 6 dei quali costretti a crescere in collegio.

Le continue minacce dei parenti

Dopo aver sporto denuncia, Antonia è stata anche minacciata da alcuni parenti, i quali pretendevano che la giovane ritrattasse le sue accuse nei confronti del "padre padrone". Ma la donna è riuscita a non cedere di fronte alle pressanti richieste dei familiari, convinta che il genitore meritasse di essere punito dalla legge per averla costretta a vivere nel terrore per anni.

La condanna

Mercoledì scorso i magistrati hanno condannato Bulacio a 12 anni e 8 mesi di carcere: l'imputato non ha mai voluto testimoniare in aula e, nel corso del processo, ha sempre mantenuto un totale riserbo sulla vicenda. A suo carico c'erano, però, delle prove schiaccianti: il test del DNA, infatti, aveva indicato nell'uomo il padre biologico degli 8 figli di Antonia.

In un primo momento, i procuratori avevano chiesto una pena detentiva per l'orco di 15 anni, ma la sentenza definitiva ha portato ad una pena minore rispetto alla richiesta iniziale.

Altri casi simili

Purtroppo, la vicenda di Antonia ricorda il caso avvenuto ad Amstetten, in Austria, dove Elizabeth Fritzl fu rinchiusa dal padre in un seminterrato per 24 anni, costretta a subire violenze inaudite. Dalla relazione forzata nacquero ben 7 figli, poi alla fine l'orco venne condannato. Nel 2013 Ariel Castro, negli stati Uniti, si uccise in prigione dopo essere stato condannato a mille anni di reclusione per avere sequestrato e violentato tre donne per anni, rinchiudendole nella sua dimora di Cleveland.