Lunedì è stato tratto in arresto un uomo di 34 anni originario di Villa Literno, ma residente a Casal di Principe, che secondo gli inquirenti fece parte della banda violenta che nel maggio del 2005 assalì il bar «Penelope» di Parete. Il 34nne individuato ed arrestato a Frosinone dagli agenti della polizia del posto, congiuntamente a quelli di Casapesenna, adesso dovrà scontare tre anni, due mesi e venticinque giorni di carcere, poiché accusato di lesioni personali, minacce, danneggiamenti e porto abusivo di armi, reati aggravati dalle modalità mafiose.

L'arrestato, considerato dagli investigatori affiliato al gruppo Schiavone del clan dei Casalesi, è ritenuto anche braccio destro del figlio di "Sandokan", Nicola Schiavone, attualmente detenuto in regime di carcere duro e accusato di un triplice assassinio compiuto nel 2009.

La lite e gli assalti ai bar tra bande di giovani camorristi

Il 34enne, secondo le ricostruzioni delle forze dell'ordine, partecipò alla cosiddetta «domenica di fuoco», una spedizione punitiva del gruppo Schiavone contro il bar «Penelope» di Parete, frequentato dai figli dell'altro capo del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti soprannominato "Cicciotto 'e Mezzanotte".

In quella circostanza, una banda costituita da cinque giovani di Casal di Principe pestò diversi clienti abituali del caffè.

Dopo aver atterrato i presenti, la banda ultimò l'assalto e decise di sfasciare il locale utilizzando dei bastoni. Non contenti prima di andare via esplosero alcuni colpi di arma da fuoco verso l’esercizio commerciale.

Secondo quanto ricostruito durante le indagini, il motivo dell'assalto sarebbe dovuto ai fatti avvenuti la sera precedente, quando Nicola Schiavone - il primogenito del boss Francesco Schiavone - durante una festa privata organizzata nell'abitazione di un medico paretano, litigò con alcuni ragazzi venendo alle mani.

Durante l'alterco, Schiavone junior restò ferito di striscio, ma nonostante non avesse riscontrato particolari conseguenze di salute, decise di infliggere una punizione per lo sgarro subito. Il figlio di Sandokan, ormai alla guida del clan dopo l'arresto del padre, avrebbe quindi ideato ed organizzato velocemente la spedizione punitiva, a cui partecipò il giorno seguente anche il 34enne arrestato questo lunedì.

Dopo l'incursione alla caffetteria paretana, non mancò la replica del gruppo dei Bidognetti, che con un'altro raid punitivo distrusse il bar di Casal di Principe frequentato proprio da Nicola Schiavone, situato peraltro di fronte alla casa comunale. Solo l'intervento di un affiliato del gruppo Schiavone, riuscì a riordinare gli equilibri tra le due fazioni evitando un nuovo conflitto a fuoco tra camorristi.