Un caso che sta appassionando e sconvolgendo l’Italia. La morte “sospetta” del suicidio di Davi Rossi, uno dei dirigenti del Monte Paschi di Siena, scomparso in un momento in cui la banca era in pieno scandalo per ingenti somme di denaro “sparite”. Le indagini non sono mai state eseguite in modo corretto tra problemi di raccolta indizi e testimonianze discordanti.
Le indagini ora si riaprono
Per ben due volte le indagini sono state chiuse con la classificazione di: Suicidio! Cosa che non è mai stata accettata dai familiari che, secondo loro ammissione, i punti “celati” e le domande, senza risposte, sono troppe.
Per far riaprire il caso, la vedova di Rossi, ha richiesto, tramite avvocato, tutti gli atti processuali e i verbali delle indagini condotte. Sono state riscontrate, tramite dei periti assunti in modo privato dalla vedova Rossi, manomissioni di video, rilevazioni di DNA mai eseguite, mancate testimonianze dei colleghi e lividi sul cadavere di David. Riguardo ai lividi riscontrati, chiari sintomi di una colluttazione prima della morte, il medico legale li ha classificati come “non importanti” per l’inchiesta.
La polizia scientifica, terminati i rilevamenti nell’ufficio di Rossi, ammette che c’erano dei dettagli che sono stati eliminati da sconosciuti e, nonostante la verbalizzazione dell’accaduto, non hanno costituito fattore di indagine.
Il sequestro di ogni elemento e le analisi non hanno portato a riaprire il caso, ma i magistrati ammettono di aver agito convinti che si trattasse di suicidio. Tutto questo ha apportato delle discrepanze sul caso. La magistratura, secondo Ubaldo Nannuci ex procuratore Capo di Firenze, è in forte imbarazzo per la superficialità con cui sono state trattate le prove.
Attualmente, le indagini private condotte dalla vedova di Rossi, stanno facendo sorgere nuovi retro scenari. Le piste sono molte tra cui delle valutazioni, del tutto personale dell’ex sindaco di Siena, riguardano dei “festini” che interesserebbero la “Siena d’élite”. Uno scandalo a luci rosse potrebbe essere il movente sia per la morte di David Rossi che per l’incuria con cui sono state trattate le indagini.
Cosa c’entra il Vaticano?
Altri risvolti, macabri, portano alla luce anche un misterioso personaggio che avrebbe avuto contatti diretti con lo IOR, la banca vaticana, e David Rossi. Secondo testimonianze di personaggi sconosciuti, lo stesso Rossi, trasportava soldi “illegali”, cioè non dichiarati, dal Vaticano al Monte Paschi di Siena. Soldi che sarebbero poi stati “ripuliti” dalla banca diventando leciti. Dalle dichiarazioni dello stesso avvocato di Rossi, che ha assistito direttamente al trasporto di una valigetta, ha ammesso che David era preoccupato per il trasporto di questa ventiquattrore “troppo” importante. Una valigetta che proveniva direttamente da Roma.
In base a queste testimonianze sono state richieste delle nuove indagini, dirette al vaticano, per sapere nel dettaglio i movimenti di denaro, ma il Vaticano ha preferito non prendere in considerazione la richiesta.
Infatti, ad oggi, non sono stati riportati i documenti richiesti dalla magistratura.
Il colpo di scena finale, sul caso Rossi, è dato da nuovi rilevamenti e indagini riguardo ad uno sconosciuto. Un punto di collegamento tra IOR e Rossi, di identità sconosciuta, e dei proiettili sparati nel vicolo dov’è stato ritrovato il cadavere del Rossi. Minacce, riciclaggio di denaro e indagini irrisorie ora mirano allo IOR.