Sofiya Melnyk, 43 anni, era scomparsa lo scorso 15 novembre dall’abitazione di Cornuda, in provincia di Treviso, nella quale conviveva da ormai 16 anni con Daniel Pascal Albanese, morto suicida il 26 novembre subito dopo la Scomparsa della donna.

La svolta è avvenuta il giorno della Vigilia di Natale, quando un cacciatore seguendo il proprio cane si è imbattuto nel corpo senza vita della donna di origini ucraine, rannicchiato ed in parte coperto da un telo di nylon, in un burrone all'altezza del terzo tornante della strada che porta a Cima Grappa.

Le ricerche

Nelle ultime due settimane, la zona del massiccio era stata setacciata in maniera approfondita dalle autorità anche attraverso l’ausilio di elicotteri, ma senza alcun risultato, ragion per cui è dato supporre che Sofiya sia stata uccisa altrove e che successivamente il corpo sia stato portato sul luogo del ritrovamento col preciso intento di occultarlo.

Sebbene sarà l’esito dell’esame del DNA a asserire che si tratti effettivamente della quarantatreenne scomparsa a Cornuda, sembra non vi siano molti dubbi in merito a chi appartenga quel corpo che, per il trascorrere del tempo e le intemperie, si presenta in avanzato stato di decomposizione.

L’ipotesi più attendibile è che Sofiya sia stata uccisa il 15 novembre e successivamente gettata nel dirupo in cui spesso vengono abbandonati rifiuti di vario genere.

Gli uomini legati alla Melnyk

Numerosi sembrano essere i misteri e le perplessità sviluppatesi nell’ultimo mese intorno al caso, a partire dalla denuncia circa la scomparsa della donna che non era stata presentata da Pascal, bensì da un geologo settantenne risedente in Emilia, il quale preoccupato si era recato dai carabinieri asserendo di avere una relazione stabile con la Melnyk da ben 9 anni.

Ai due andrebbe ad aggiungersi la figura di un terzo uomo, un radiologo di Treviso che da poco sembrava aver intrapreso una relazione con la donna che, a suo dire, se ne era invaghita, elemento che ha indotto a sviluppare l’ipotesi secondo cui l’intenzione di Sofiya fosse quella di troncare le due precedenti relazioni per vivere liberamente quest’ultimo rapporto.

La pista Pascal

Non è stata ancora accantonata, inoltre, la possibilità che Pascal abbia avuto un ruolo da protagonista nella morte della compagna ed abbia poi deciso di togliersi la vita vinto dai sensi di colpa circa l’accaduto, sebbene dal suo biglietto di addio non sia emersa alcuna ammissione che confermerebbe questa ipotesi.