Di fronte al tema dell’arrivo di migliaia di migranti in Italia il leader della Lega, Matteo Salvini, non si ferma nemmeno davanti alle parole di Papa Francesco pronunciate nel giorno di Natale. Per due volte - la sera del 24 durante l’omelia della veglia di Natale, e la mattina del 25 durante l’Urbi et Orbi pronunciato in piazza San Pietro - il papa ha parlato della necessità di offrire una degna accoglienza a tutti i migranti che abbandonano i loro paesi di origine. Salvini allora, incurante della solennità cristiana delle festività natalizie, ha deciso di rispondere pubblicando un post sulla sua pagina Facebook, in cui critica l’idea di Bergoglio di accogliere milioni di profughi.

Il post si Salvini contro papa e migranti

Secondo Matteo Salvini, papa Francesco “anche oggi propone accoglienza e cittadinanza per milioni” di migranti. Il leader della Lega, che assicura di stare parlando “cristianamente”, non è invece per niente convinto che “l’Italia possa offrire casa e lavoro a milioni di immigrati”. Secondo lui, infatti, sarebbero quasi 5 milioni i cittadini italiani che vivono sotto la soglia di povertà. La soluzione migliore, dunque, sarebbe “aiutare tutti a vivere bene a casa loro”, propone Salvini riprendendo la tesi dello storico motto leghista “Aiutiamoli a casa loro”. La critica, secondo lui fondata, alla teoria cattolico bergogliana dell’accoglienza senza se e senza ma, si fonda anche sulla ironica constatazione che “l’intera Africa in Italia non ci sta”.

E allora, per concludere, Salvini si permette anche di citare il predecessore di Francesco, quel papa Benedetto XVI secondo il quale “prima del diritto a emigrare, viene il diritto a non emigrare”.

Le parole di papa Francesco

Poche ore prima di Salvini, come detto, durante la sua omelia in occasione della veglia di Natale del 24 dicembre, papa Francesco aveva paragonato le vicissitudini vissute da “milioni di persone” migranti che abbandonano le loro case, alla storia di Giuseppe e Maria che, poco prima della nascita di Gesù, “si videro obbligati a partire” in occasione del censimento in Palestina.

Loro due, ne è convinto il Pontefice, sarebbero “i primi ad abbracciare colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza”. Concetti ribaditi, anche se con parole diverse, nel corso del consueto messaggio Urbi et Orbi, pronunciato questa mattina, 25 dicembre, in piazza San Pietro. “Vediamo Gesù nei molti bambini costretti a lasciare i propri paesi e a viaggiare da soli in condizioni disumane”.