Voleva usare l'arsenico per uccidere i parenti "impuri", ma avrebbe messo a rischio l'anonimato e ha dovuto "ripiegare" sul tallio, il metallo usato fino a qualche anno fa come topicida. Sguardo freddo, modi distaccati, assenza di emozioni, Mattia Del Zotto, 27enne è stato arrestato oggi a Nova Milanese per aver avvelenato mortalmente, con lucida premeditazione, una parte della famiglia (il nonno e la nonna paterni, una zia) nella comune abitazione dopo che i carabinieri hanno trovato in cantina 5 confezioni di solfato di tallio. Reo confesso, interrogato dagli inquirenti, ha parlato solo quel tanto che basta ad infittire il mistero sul movente del suo crimine, per poi rinchiudersi in un silenzio glaciale.
"Non saprete mai perché l'ho fatto", ha detto, compiaciuto e irriverente. Deve rispondere anche del tentato omicidio di altre 5 persone (nonni materni, marito della zia deceduta, altra zia e badante dei nonni paterni).
Punire i parenti 'impuri'
Ha sconvolto gli inquirenti, il 27enne reo confesso per il suo comportamento freddo, impassibile e respingente. Di fronte all'evidenza, ha ammesso quasi subito quanto gli veniva contestato, ma senza tradire emozioni. Ha dichiarato che non collaborerà con gli inquirenti. "non ho da collaborare con la vostra istituzione o con altre istituzioni di questo Stato", ha detto prima di chiudersi nel mutismo. E alla domanda, se avesse un difensore di fiducia, ha risposto: "Non ho bisogno di altre persone che parlino al posto mio.
Scegliete dall'elenco del telefono la persona che più vi aggrada". L'unica motivazione che ha dato del suo piano criminale, è stata che doveva punire "soggetti impuri". Se il movente resta oscuro, queste parole a un esperto della psiche possono dire molto.
Cosa sappiamo di Mattia Del Zotto
Introverso, diplomato in ragioneria, ex magazziniere disoccupato, unici interesse la palestra e il pc, secondo il racconto di sua madre aveva aderito a una setta.
Esperto di informatica, da 2 anni faceva vita ritirata e stava tutto il giorno al computer. Come un "hikikomori", quei ragazzi giapponesi che fanno del ritiro sociale la loro ragione d'esistere fino a una deriva patologica. E proprio via pc, aveva ordinato e comprato per circa 250 euro il solfato di tallio da una ditta padovana.
Voleva acquistare arsenico, ma ha dovuto rinunciare perché sarebbe rimasta tracciabilità della transazione. Ha allora optato per il tallio e dopo aver sollecitato la consegna, è andato a prelevarlo con l'auto, dicendo ai parenti che si era recato a un colloquio di lavoro.
Timore che potesse colpire ancora
Curiosamente, malgrado fosse esperto di informatica e fosse stato ben attento a cancellare ogni dato dal pc e dalla casella di posta elettronica fittizia che aveva creato, sulla "cloud" era rimasta la fitta corrispondenza con l'azienda di prodotti chimici di Padova da cui ha comprato il tallio. Aveva usato il nickname 'Davide Galimberti' e la password "glorioso Dio". E' stato arrestato per il timore che potesse colpire ancora.
L'ipotesi è che avesse intenzione di uccidere anche i genitori. Ha portato lui i carabinieri al nascondiglio delle 6 boccette di tallio comprate, in tutto 60 grammi. Con una sola, ne ha uccisi 3 e mandato all'ospedale 5. Basta un grammo ad uccidere una persona.
Atteggiamenti maniacali
La mamma ha rivelato che Mattia aveva comportamenti maniacali: non voleva tv, né telecomando, ma termosifone spento in camera, non voleva spendere soldi né ne chiedeva ai genitori. Non guidava più, aveva smesso di mangiare dolci e bere alcol perché non confacenti con il suo nuovo stile di vita. Aveva un rapporto conflittuale con i genitori, non parlava con loro, specie col padre che gli aveva tolto le chiavi di casa dopo una lite. I genitori preoccupati volevano portarlo da un psicologo. Detenuto nel carcere di Monza, sarà interrogato sabato mattina.