Il 2017 è stato l'anno delle 'Fake News', il fenomeno delle false notizie create ad arte per obiettivi diversi. Donald Trump, per esempio, nel 2011 mise in giro la voce che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, era, in realtà, di origini keniote.

2017, l'anno delle fake news: le bufale più clamorose

Anche in Italia, nell'ultimo anno, il fenomeno delle 'fake news' (che da noi abbiamo sempre chiamato bufale) si è sviluppato notevolmente, soprattutto grazie ai social network, dove c'è meno controllo rispetto ai giornali. Per esempio, come dimenticare la foto di alcuni politici presenti al funerale di Totò Riina?

Nell'immagine, diffusa sui social, c'erano Laura Boldrini, Maria Elena Boschi e altri esponenti del Partito Democratico, ma quella foto era stata scattata ad un altro funerale. Chi l'ha messa in circolo in rete voleva mandare un chiaro messaggio: 'Guardate chi c'era a dare l'ultimo saluto a Totò Riina'.

Restando in tema politico, Laura Boldrini è stata uno dei personaggi pubblici più colpiti dalle bufale nel 2017. La più clamorosa riguarda la sorella (peraltro morta) accusata di gestire centinaia di cooperative che si occupano di assistenza ai migranti: 'Sono sciacalli che non si fermano nemmeno davanti ai morti', aveva commentato l'allora presidente della Camera.

Nel mondo, invece, come dimenticare l'immagine di una donna col velo che cammina ‘indifferente’ in mezzo ai feriti sul ponte di Londra subito dopo l’attacco terroristico di Westmister?

Un'immagine condivisa da centinaia di migliaia di utenti. Anche dopo la tragedia di Barcellona di agosto, si verificò un'altra 'fake news' diffusa persino da diverse testate: 'Come mai i vu cumprà non c'erano il giorno dell'attentato?'. In realtà la loro presenza era già diminuita nel corso degli ultimi mesi.

Per quanto riguarda la cronaca, infine, era circolata la notizia di una bambina musulmana data in sposa a un uomo più grande di lei, il quale avrebbe poi abusato della stessa.

Un fatto che ha suscitato parecchio clamore essendo ambientato in Italia, a Padova, ma poi smentita dai Carabinieri veneti.

Fake news, tutto iniziò con Donald Trump: come combattere le bufale?

Donald Trump aveva fatto un larghissimo uso delle ‘fake news’ (senza mai ammetterlo) sia prima di essere eletto che in questo primo anno di lavoro come presidente degli Stati Uniti.

Come dimenticare il retweet del video anti-Islam postato da un esponente dell’estrema destra britannica o il presunto migrante musulmano che picchiava un ragazzo olandese sulle stampelle che era stato dichiarato falso dalla polizia del Paese? L’aggressore era in realtà olandese e non si conosceva affatto la sua religione.

Ma come combattere le fake news, che in Italia da sempre vengono chiamate 'bufale'? Se ne stanno occupando i vari governi nazionali. Noi, nel nostro piccolo, possiamo evitare di condividere ogni notizia prima di averla verificata. La notizia va controllata, facendo delle ricerche per verificare la presenza della stessa anche grazie all'uso dei tradizionali motori di ricerca. Quando una notizia viene postata con il titolo 'Ecco quello che i giornali non vi dicono' molto spesso tratta di notizie create ad arte e prive di ogni fondamento.